In casa Amam sembra esserci una tormenta di neve, nonostante i 30 gradi all’ombra incombano e perdurino nella Città di Messina. Peccato che non ci siano neppure più gli inquilini principali in questa dimora che “ha saputo coordinare la crisi idrica regionale con efficacia e risultati concreti”, a detta del sindaco Federico Basile. Dopo essere stata appesantita dallo scossone dell’“abdicazione” del Direttore Generale Pierfrancesco Donato, l’Azienda Meridionale Acque Messina si è esposta oggi pomeriggio con le ulteriori dimissioni dell’intero Consiglio di Amministrazione quindi il Presidente Loredana Bonasera e i due Componenti Alessandra Franza e Adriano Grassi, con tre distinte note indirizzate al Protocollo dell’Ente.
Il paradosso è che domani mattina il Cda si sarebbe dovuto presentare nell’apposita IV Commissione consiliare, invitato anche da chi qualche giorno fa aveva in primis formulato richiesta di accesso agli atti della rinuncia al mandato di Donato e delle relative contestazioni fatte sul suo servizio per vederci chiaro sulla vicenda, come il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni e il consigliere di Prima l’Italia Giuseppe Villari (dopo di lui anche il gruppo PD con Felice Calabrò, Alessandro e Antonella Russo e la consigliera di Forza Italia Sara Di Ciuccio, appoggiata dal coordinatore cittadino Antonio Barbera). Il Sindaco Federico Basile non ha potuto fare altro che “comprendere le ragioni, prendere atto delle dimissioni della Presidente e dell'intero Consiglio di Amministrazione di AMAM e accettarle con l'auspicio che questa scelta possa contribuire a sottrarre l'azienda dalle strumentalizzazioni politiche e mediatiche, cui è stata sottoposta negli ultimi tempi”.
“Desidero ringraziare AMAM – osserva Basile - per il lavoro svolto. In un contesto siciliano segnato da gravi difficoltà, Messina si è distinta, grazie anche alla gestione dell'azienda, che è stata capace di contenere l'emergenza e garantire l’assistenza a quelle zone della città che più di altre hanno subito i disagi. Dispiace constatare che gli sforzi compiuti e i risultati raggiunti siano stati strumentalizzati politicamente, al punto da oscurare il fatto che, a differenza di altre realtà regionali, Messina è riuscita a garantire la distribuzione dell'acqua in quasi tutta la città, con disagi circoscritti a poche aree, che sono state e sono costantemente supportate. Questo mentre le responsabilità regionali nella crisi idrica e nella mancata gestione sono evidenti e sotto gli occhi di tutti”.
Questo crollo aziendale pare sia stato una decisione obbligata dei vertici per consentire all'Amam di protrarre il suo operato e restare libera da condizionamenti di notizie pilotate per fare ricadere colpe premeditate. Questa è l’analisi del primo cittadino che incalza: “Il clima di sospetto e inquisizione che si era venuto a creare non giova certamente alla città, che ora più che mai ha bisogno di guardare avanti e confluire nel percorso di superamento della crisi idrica. Sono certo di poter contare sul senso di responsabilità che ha sempre caratterizzato i componenti di AMAM nel guidare l'azienda verso una nuova governance”.
Kommentare