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Autogol della Meloni Torna il Redditometro il persecutore del contribuente.

Altro che fisco amico, torna l'incubo dello strumento utilizzato in passato per calcolare il reddito presunto del contribuente, il cosiddetto redditometro.

Strano perché proprio Giorgia, la Premier Italiana, che si vanta di non avere la laurea, e di avercela fatta anche senza di questa ( peccato che in Europa siamo il fanalino di coda per numero di laureati), aveva definito il redditometro il segno distintivo di un "Governo guardone", uno Stato che spia il cittadino, che rovista dentro i cassetti insomma, in cerca di un qualche elemento che inchiodi il contribuente a pagare le tasse, non secondo quanto da lui dichiarato, bensì secondo quel che il suo stile di vita rivela, mediante criteri ed indici abbastanza discutibili, cioè dall'avere una fuoriserie, o una barca, o una seconda casa, non dichiarata, a Portofino.

Intendiamoci, per chi, come me, rappresenta, quel 70 % che da sempre paga ogni centesimo di tasse allo Stato, pur ora che è in quiescenza, dopo aver versato i tributi da dipendente, per lunghi 40 anni, (e che tributi), non rappresenta certo uno spauracchio, anzi.

Forse, così, si snideranno i soliti furbi del quartierino, che di tasse ne pagano poco, o addirittura nessuna, con un comportamento nettamente da condannare, per uno scarso senso civile, e, per non contribuire alla fiscalità generale, l'unica che garantisce l'erogazione dei servizi essenziali a tutti i cittadini, che sostiene il sistema sanitario, le pensioni, gli asili nido, la Naspi, l'istruzione, e, tutto il resto.

Comportamento ignobile che in America comporterebbe anni di galera, giustamente dico io.

Dunque non è questo il punto.

Il punto è che chi ha gridato al "pizzo di Stato",, riferendosi alle tasse, per tutto il tempo in cui è stata all'opposizione, non può ora re- introdurre uno strumento che certamente ha rivelato i suoi limiti ,e che andrebbe cambiato, sostituendolo con altri più efficaci e trasparenti sistemi, ad esempio, mediante severi controlli fiscali incrociati, attraverso la agevole consultazione di numerose banche dati, di cui oggi dispongono le nostre Pubbliche Amministrazioni, ma che ad oggi non dialogano fra loro.

Oltretutto, in tempi di intelligenza artificiale, dover ricorrere ancora a strumenti iniqui e obsoleti, come il redditometro, è davvero mortificante per uno Stato moderno, e di diritto.

Il fatto è che il Governo Meloni comincia a dimostrare le sue contraddizioni, frutto di una maggioranza eterogenea che vede insieme moderati - liberali e partiti di destra e estrema destra.

Cominciano ad essere tante le differenziazioni come quelle sul Piano Casa, sul Fisco, sulla Giustizia, sui Diritti Civili.

Oggi, ad esempio sul redditometro, Forza Italia e la Lega si dissociano, consci che tale misura, oltre ad essere in contrasto col programma elettorale presentato agli elettori, che propugnava per il futuro "un fisco amico del contribuente", scontenterebbe il loro elettorato di riferimento, specie quell'area del lavoro autonomo e delle partite IVA, o di quelle Società strutturate a forma di scatole cinesi, che in tutti i modi cercano di eludere il fisco.

Non solo, questa misura contrasta nettamente con il Provvedimento del Governo, che aveva introdotto da poco la cosiddetta "pace fiscale", consentendo al contribuente "negligente", o infedele, di ravvedersi spontaneamente sulla dichiarata sua situazione reddituale, con una sorta di concordato fiscale, oltre a concedere, ai dichiaranti, un dilazionamento più lungo, per regolarizzare la propria posizione con il fisco.

Doppio autogol quindi che farà emergere, ormai dopo le Elezioni Europe, io credo, le profonde diverse visioni dei Partiti che compongono l'attuale maggioranza.

La Lega come potrà giustificare tale posizione con il suo elettorato, specie nel Nord produttivo del Paese, che finora aveva visto in lei la rappresentante naturale delle proprie istanze?

E Forza Italia, per quanto tempo ancora accetterà il modus operandi dei suoi alleati, in particolare di Fratelli d'Italia, che, a sua insaputa, ( tranne leggerli dalla Gazzetta Ufficiale, come il caso di oggi sul redditometro) emana delle Leggi che non ha con Lei concordato?

Per quanto tempo Tajani saprà mantenere la barra al centro di questo Governo, fungendo da foglia di fico, legittimando così una maggioranza, che grazie alla sua presenza, riesce ancora a dichiararsi di Centro- Destra, mentre in realtà, almeno nella Politica Nazionale, è esplicitamente espressione di una destra populista,

( rappresentata da Meloni), mentre, se si guarda alla Lega, è su posizioni di estrema destra, sovranista e illiberale, molto vicina, in Politica Europea, ai partiti illiberali, come quello dell'Ungherese Oraban?

Per quanto tempo ancora riuscirà Forza Italia, a svolgere il ruolo di ancella di questa maggioranza, specie se alle Europee sorpasserà la Lega?

Domande a cui presto arriveranno delle risposte, io credo, anche se con questa Sinistra a vocazione Cinque stelle, demagogica, giustizialista e populista, una pronta alternativa, non è al momento, all'orizzonte.

Più facile appare realizzabile una scomposizione e ricomposizione delle aggregazioni Politiche, con risultati , per ora imprevedibili, ma che certamente avranno conseguenze importanti per il futuro del nostro Paese.

ad majora.

sebastiano Arcoraci- jornalist free lance -scrittore



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