Sulle segnalazioni del consigliere Gioveni a sua volta pressato da centinaia di famiglie, abbiamo rintracciato l'assessore al ramo Calafiore che porta dati alla mano sui metodi di inclusione sociale che hanno in qualche modo soppiantato i Cantieri di Servizio.
Che il Comune di Messina abbia partecipato alla manifestazione d’interesse per i Cantieri di Servizio, quel meccanismo istituzionale che consente alle frange meno abbienti di accedere ad un cuscinetto lavorativo anche temporale, è sicuro e che si sia messo in regola sulla Piattaforma Caronte, quel sistema integrato di raccolta e gestione di progetti indicati dalla Regione Siciliana per captare stanziamenti nel calderone FSC, sempre per i soggetti in disagio economico è altrettanto garantito. A precisarlo stamattina è l’assessore ai Servizi Sociali Alessandra Calafiore che abbiamo voluto interpellare per conoscere lo stato dell’arte dello strumento Cantieri. La preoccupazione sollevata questa mattina dal Capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni è proprio in merito “all’eventuale esclusione dai finanziamenti per l’Avvio dei Cantieri e se sì per quale ragione da parte dell’Ente Municipale”, dal momento che si doveva provvedere ad inserire delle annotazioni burocratiche (come se ci potesse essere una inadempienza). “I cantieri nell’anno in corso non sono partiti ma l’Amministrazione è in regola sul tavolo delle richieste – sottolinea Calafiore -. Si trattava di operare degli aggiornamenti che sono stati attuati sul fronte digitale della piattaforma ed è stata intrapresa parallelamente una serie di procedure che hanno fatto confluire l’utenza dedicata in altri percorsi di lavoro, a prescindere dalla graduatoria di Caronte. Stiamo cercando di avere la possibilità di farlo anche mediante somme residue. Puntiamo su attività più moderne dei Cantieri come percorsi di Tirocinio anche più lunghi con inclusione grazie alla Messina Social City. In tutto quest’anno, 600 tirocini e in corso ce ne sono una settantina con il Fondo Povertà: questi sono cominciati, subito dopo l’estate con una riserva del 30 per cento destinato alle donne”.
Il consigliere comunale Libero Gioveni, dal canto suo, ha pungolato una risposta definitiva al Management Basile sulla possibilità o meno della loro ripresa visto il prolungarsi di una snervante attesa per centinaia di cittadini disoccupati, la maggior parte dei quali erano già stati protagonisti di queste progettualità e che continuano a chiedere notizie, facendo la spola con Palazzo Zanca.
“Dopo aver sollecitato in più occasioni l’avvio di una interlocuzione con la Regione per la ripresa dei cantieri – spiega Gioveni – finalmente nel settembre 2023 il Comune aveva aderito all’avviso della Regione ma dopo qualche mese il responso dell’iter riconduceva ad una possibile 'non ammissione' dell’istanza per l’inadempienza su Caronte”. “Dando per scontato che chi di dovere a Palazzo Zanca avrebbe dovuto essere al corrente sulle dinamiche amministrative e tecniche perché è stato concesso un assist alla Regione per una probabile esclusione del Comune di Messina? – stigmatizza amareggiato l’esponente di FdI -. Non è assolutamente accettabile, soprattutto per le circa 500 famiglie che avevano già lavorato nei cantieri che ancora a distanza di mesi non si conosca se quest’altra opportunità lavorativa per tante famiglie possa diventare finalmente realtà”. Questo il pensiero di Gioveni a cui abbiamo fornito le delucidazioni dell’assessore Calafiore e che possa essere stato lo sprone corretto per districare “l’iter farraginoso che ha portato a questa incertezza” e regalare un lieto fine a chi è rimasto magari fuori dai tirocini e ne volesse sapere di più sui Cantieri di servizio.
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