Ieri, a sorpresa, il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di matrice Liberale, ha presentato la bozza di un D.L., alla Premier Meloni, al Vice Ministro Sisto, e, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia, delle 2 Camere, relativo alla riforma della Giustizia.
Finalmente, si potrebbe dire, tirando un sospiro di sollievo.
Gli Italiani la attendono da 30 anni.
D'altronde il motivo è presto spiegato :
da un sondaggio recente, 3 Italiani su 4, la indicano fra le priorità di questo Paese.
Infatti, sin dai tempi della Commissione Bicamerale, presieduta dall'ex Premier, Leader del PD, Massimo D'Alema, si era posta tale improcrastinabile richiesta.
Si chiedeva cioè di riformare il Sistema Giustizia, che tante critiche riceveva già in quegli anni, sia dai cittadini, che dagli addetti ai lavori, che dal mondo economico e delle imprese, che ne evidenziava, e continua ad evidenziare, un elemento di arretramento, e di freno, anche per gli investitori Europei nel Sistema Italia.
Una giustizia che soffre drammaticamente di forti ritardi, specie nel Civile, e che, peraltro, non assicura certezze, e tempi celeri, nelle operazioni finanziarie e commerciali nel nostro Paese da parte degli operatori Esteri.
Problemi che pesano, di conseguenza, anche sul nostro PIL.
Il Pacchetto di misure riguarderebbe i seguenti punti:
Istituzione della Corte di Giustizia della Magistratura, una sorte di alta Corte, già ispirata dalla suddetta Commissione D'Alema, nel 1997, per l'adozione di provvedimenti disciplinari nei confronti dei Giudici ordinari, amministrativi e dei Pubblici Ministeri ( la Corte fungerebbe da Organo di Appello, di unico grado, contro i Provvedimenti del C.S.M.) ;
Istituzione di un secondo C.S.M. , ( organo di autodisciplina della Magistratura, dedicato nello specifico, per i P.M., i cui membri verrebbero scelti con sorteggio fra i Giudici candidabili al C.S.M.;
Separazione delle carriere fra Magistrati Giudicanti e Requirenti (P.M.);
Accelerazione per il Decreto per abolire il reato di Abuso d'Ufficio;
Modifica dell'Art. 112 Cost. per il superamento del Principio dell'esercizio obbligatorio dell'azione penale, introducendo invece la discrezionalità dell'azione, in attuazione del Modello Accusatorio.
Misure tanto attese dunque, decisamente organiche e non frammentarie, che modificherebbero, la Costituzione ed i nostri Codici, in senso maggiormente Liberale. Sin da subito, come era lecito attendersi, si sono scatenati i contrari, a partire dall'Associazione Nazionale di categoria, che già tempo fa, aveva raccolto l'appello di mille Magistrati, contrari a tale Riforma, per non parlare dei Partiti di Opposizione.
Eppure tale sistema è adottato, da tempo, dalle più importanti Democrazie, sia riguardo alla obbligatorietà dell'azione penale ( Francia, Inghilterra, Svizzera, Spagna , U.S.A.), che alla separazione delle carriere ( Francia- Portogallo - U.S.A ).
In particolare, la norma futura, per la separazione delle carriere, prevede che si possa passare da un ruolo ad un altro dopo un certo tempo ( 9 anni ? ), discostandosi dalla misura estrema adottata negli States, che ne fa quasi dei Politici, essendo di natura elettiva, e che la Riforma esplicitamente nega, proprio per accogliere le molte critiche, che da più parti, sono state sollevate in questi anni, al modello Americano,
Lo stesso dicasi per l'obbligatorietà dell'azione penale, che spesso è stata mitizzata, ma che i dati reali Italiani, sembrerebbero smentire, rivelando, di fatto, anche per problemi oggettivi, di un carico gravoso ed eccessivo per i P.M., una certa e, a volte obbligata, sua concreta inapplicabilità.
La proposta di Riforma del Ministro Nordio, invece, si avvicina al sistema Anglosassone, ove il P.M. non rinuncia affatto all'azione, assicurando pur sempre la neutralità, concentrandosi però molto, seppure sulla base di un criterio informale, a dare la priorità ai reati più gravi.
Un Sistema che funziona da secoli e che ha dato finora buoni frutti.
Personalmente, sulla proposta sul superamento dell'azione penale obbligatoria, consapevole degli Italici costumi e malvezzi, consolidati potentati ed intrecci fra alcuni mondi opachi, sarei molto cauto, a meno di affidarsi, non a criteri informali, ma a vere e proprie regole stringenti, sulle quali il P.M. dovrà basare la sua decisione di intraprendere l'azione penale ( fondati elementi probanti- gravità del reato , etc..) .
In ogni caso, memore dei miei studi di diritto, oltre che per una buona formazione liberale, credo che la svolta, che si intende dare oggi, con queste misure normative, possa andare nella direzione giusta, specie in ambito penale appunto.
Non temo alcuna deriva del Potere Politico a svantaggio di quello Giudiziario, purché la Riforma sia frutto di un disegno compiuto, ispirato ai principi Liberali del Diritto, specie in una materia che involge il destino e la vita di ogni cittadino.
Un disegno che potrebbe completarsi, a mio parere, con l' ulteriore rafforzamento di forme di Giustizia Alternativa, per liberare dagli impietosi carichi di lavoro, i Tribunali, affidando, da un lato maggiori competenze ai Giudici di Pace, in materia Penale, e dall'altro, in materi Civile, ai Giudici Onorari ed agli Organismi di Mediazione Civile e Arbitrati ( ADR ), senza neppure attendere, come spesso accade, la omologazione del Tribunale, accelerando così le risposte ai bisogni di Giustizia, tipici di una Società moderna, specie nella situazione tutta Italiana, in cui la litigiosità raggiunge livelli altissimi, ingolfando i Tribunali, a volte per banali dispute condominiali e reati bagatellari.
In ogni caso la si pensi, occorre ora, giustamente, fare un giro veloce di confronto finale, con l'Associazione Magistrati, i quali ultimi, giustamente, rivendicano la necessità di poter esprimere un loro competente parere, fermo restando, il rispetto delle prerogative Costituzionali dei rispettivi Poteri dello Stato.
Far passare altri lustri ancora per compiere questa tanto attesa riforma sarebbe un errore.
Certo ogni cambiamento, specie se radicale come questo, desta alcune preoccupazioni, ma io credo che nessuna paura debbano avere i cittadini e gli operatori di Giustizia, per quanto sta proponendo Nordio.
Forti del fatto che Il nostro Sistema è fortemente ancorato alle suprema Carta Costituzionale, e possiede tutti gli anticorpi necessari, per sopprimere ogni fuga in avanti, in senso non garantista, potendo anche servirsi dei numerosi contrappesi già previsti dai nostri Padri Costituenti, come la Presidenza della Repubblica e la Corte Costituzionale, credo si possa andare finalmente "al vedo", sperando che questa sia davvero "la volta buona".
sebastiano arcoraci- Opinionista Commentatore- Scrittore -
5 Maggio 2024
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