top of page
Redazione

Comunità “Amici di Gesù Buon Pastore”, dopo anni di servizio costruttivo a Rometta si trasferisce in Calabria

La Fraternità francescana mariana Amici di Gesù Buon Pastore fondata da Padre Maurizio Vaccaro e accolta ufficialmente dalla Chiesa Cattolica il 30 giugno 2014 dall’Arcivescovo La Piana a Rometta, si trasferisce in Calabria. La simpatica comunità, che da anni rallegra spiritualmente il convento dei Cappuccini a Rometta Montagna, continuerà il proprio cammino pastorale nella Diocesi di Cosenza - Bisignano accolta da Mons. Giovanni Checchinato. L’Arcivescovo di Messina Mons. Accolla, qualche anno fa, aveva affidato alla Fraternità la Cappellania dell’Ospedale Papardo, ma dopo qualche tempo i religiosi hanno abbandonato per motivi legati sicuramente alla loro vita fraterna. I sacerdoti della Fraternità avevano in cura anche delle parrocchie che lasceranno a causa di questo improvviso trasferimento nella diocesi di Cosenza. I fratelli e le sorelle AGBT hanno maturato un vasto seguito tra la gente, non solo oltremare, addirittura oltreoceano. Ma tra i numerosi messaggi di saluto colpisce quello dell’ex sindaco Nicola Merlino che con rammarico parla di “gravi ed intollerabili vessazioni subite dalla Fraternità”. Forse il guidare la parrocchia con i suoi riti e le sue tradizioni antichissime con l’esuberanza e la stravaganza della Fraternità degli Amici di Gesù Buon Pastore non ha trovato più punti d’incontro. Già qualche tempo fa i confratelli erano stati divisi poiché alcuni di loro erano stati destinati a Stromboli e male avevano vissuto questo distacco. Certo è che i romettesi non hanno preso bene questa notizia data loro con la lettura di una lettera dall’altare al termine della celebrazione della Santa Messa. Quegli stessi romettesi che per anni si sono spesi per aiutare questa comunità a risolvere le normali problematiche che un vecchio convento offre quotidianamente. Non si comprendono bene le motivazioni ma da tempo i romettesi lamentavano la trascuratezza nei riguardi di alcuni antichi riti come la processione del Lunedì di Pasqua o la chiusura totale della Parrocchia per assenza del celebrante. Certo è che i confratelli attraverso l’uso pastorale dei social che con un video riescono ad arrivare a migliaia di fedeli che ascoltano da tutto il mondo hanno trascurato la necessità di professare alla vecchia maniera con l’antico rito per i pochi presenti che ad oggi si ritrovano nuovamente senza un parroco e con le porte chiuse della loro chiesa.

Comments


bottom of page