Conosciamo bene la Juventus, e sappiamo che il loro unico obiettivo è quello di vincere. Ma non sempre può essere così.
I nove anni di scudetti consecutivi sono ricordi lontani, l'anno scorso l'Inter ha spezzato l'egemonia bianconera lanciando un segnale anche alle altre squadre: la Juve si può battere.
La Vecchia Signora è riuscita con una buona dose di fortuna a qualificarsi in Champions, durante una stagione ,quella scorsa, davvero dura nonostante i due trofei portati a casa (Coppa e Supercoppa italiana).
Il "titolo" di capro espiatorio tra i media ed i tifosi era conteso tra Cristiano Ronaldo e Pirlo, con quest'ultimo molto più criticato e fatto subito fuori al termine della stagione per far spazio al ritorno dell'evergreen Max Allegri.
E' stata percorsa la strada del classico usato sicuro che non delude mai e tutto sembrava volgere verso il meglio.
Alla prima in campionato arriva però il primo mezzo passo falso: pareggio in trasferta contro l'Udinese.
Nemmeno il tempo di pensarci su che nel giro di pochi giorni si materializza uno scenario che sembrava sempre più probabile: CR7 decide di andare via e tornare all'Old Trafford nella sua Manchester.
Juve che si ritrova un po' spiazzata ed acquista Kean, un buon attaccate ma sicuramente non in grado di garantire i canonici 30/35 gol stagionali del fenomeno portoghese.
Nessun dramma, si dice che tutta la squadra ed ogni singolo calciatore ,con un piccolo contributo in più, debbano rimpiazzare in termini di reti l'apporto garantito fino a quel punto da Cristiano.
Così la Juve, in questo trambusto generale, scende in campo per la seconda di campionato in casa contro l'Empoli: vittoria per 1-0 dei toscani.
L'umore alla Continassa si fa sempre più scuro, arriva la terza in campionato contro il Napoli: sconfitta per 2-1.
Juve che si ritrova nei bassifondi della classifica, con un punto in tre partite.
Roba da squadra che lotta per la salvezza.
Qui comincia però una piccola risalita: tre vittorie su tre in Champions(brillante quella sui campioni europei in carica del Chelsea) e pareggi contro Milan e Inter, intervallati dalle vittorie con Spezia ,Sampdoria ,Torino e Roma.
Infine si arriva alla situazione attuale dopo le sconfitte in casa contro il Sassuolo e Verona.
Sconfitte contro squadre di metà classifica, quella dove naviga attualmente la Juventus.
La colpa può essere solo di Allegri? Solo della squadra? Oppure della società?
Credo fermamente che la maggior parte dei problemi sia da "scaricare" sulla società non in grado, specialmente a centrocampo, di allestire una rosa da due-tre anni a questa parte in grado di combattere per la vittoria finale dello scudetto.
Ed in più la Juve gioca senza numero nove, il giocatore che ha il "9" stampato sulla maglia attualmente sembra un giocatore forse di Lega Pro: non è possibile che il centravanti titolare della Juve non riesca a calciare neanche una volta in porta nelle ultime tre partite.
Non può esistere.
La società, dopo un confronto con Allegri, ha deciso per il ritiro della squadra fino a sabato.
Domani c'è una gara importante di Champions, una vittoria infatti darebbe la qualificazione matematica agli ottavi.
Dopo ciò deve partire la "rimonta" in campionato, con un unico e solo obiettivo: rientrare tra le prime quattro a fine stagione.
Le avversarie sono tante ed i punti di distacco dal quarto posto, in questo momento, sono "soltanto" quattro.
La Juve deve ripartire dai Bonucci, Chiellini, Danilo, Chiesa ma sopratutto uno fra tutti: Paulo Dybala.
L'unica nota positiva della sconfitta di Verona è lui.
Per la prima volta atteggiamento da vero leader, oltre che tecnico anche caratteriale.
L'unico che ci prova fino alla fine, l'unico che va a scusarsi con i tifosi a fine partita.
Allegri si trova tra le mani una vera e propria gatta da pelare, bisogna trovare gli undici titolari dai quali ripartire e vincere partita dopo partita, con l'obiettivo della qualificazione in Champions.
A proposito di quest'ultima ,l'approdo negli ottavi con due turni di anticipo sarebbe sicuramente un primo passo importante per l'umore generale in casa Juventus.
Poi testa alla rimonta in campionato, Allegri non sarebbe nuovo a simil miracoli del genere, ricordiamo la cavalcata e rimonta pazzesca della stagione 2015-2016.
Stavolta però la squadra è diversa e le concorrenti sono decisamente più forti, nel calcio tuttavia nulla è impossibile.
Damiano La Fauci
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