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Marcella Ruggeri

Dichiarazione sciopero a Caronte&Tourist: gruppo disattende accordi. In atto assemblee per la triplice. UGL si ferma 8 gennaio 2025

La società di navigazione Caronte & Tourist Isole Minori ha deciso di rimettere in discussione accordi già sottoscritti con i diversi tavoli sindacali: da una parte Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, dall’altra Ugl Mare e Porti ed altre sigle che non appartengono alla triplice e non si siedono al tavolo con essa. Di conseguenza, seppur separatamente, hanno proclamato lo stato di agitazione dei marittimi, le prime annunciando una serie di azioni sindacali che spaziano dalle riunioni allo sciopero: per esempio sulla nave in partenza dalle Isole per Milazzo alle ore 7 hanno svolto una assemblea che ha comportato una partenza ritardata di un’ora quindi un disservizio. Alessandro Grasso (Filt Cgil), Dionisio Giordano (Fit Cisl) e Katia Di Cristina (Uiltrasporti) hanno espresso il loro disappunto per quella che definiscono una “prova di forza inaspettata” da parte dell’azienda. Per quanto concerne l’UGL Mare e Porti si è riunita con la compagnia armatrice il giorno successivo rispetto agli altri colleghi cioè lo scorso 14 novembre e ha ottenuto dai Ministeri delle Infrastrutture e del Lavoro, da pochissimi giorni, una data per lo sciopero che è il rientro dalle prossime festività natalizie perciò l’8 gennaio 2025. A relazionare il fatto la stessa Coordinatrice regionale Antonella Di Maio.          


“Gli accordi devono essere rispettati. Se l’azienda prosegue su questa strada, risponderemo con tutti gli strumenti sindacali a nostra disposizione - hanno dichiarato i rappresentanti confederati, sottolineando la loro preoccupazione per la condotta del gruppo imprenditoriale -. Lo scorso ottobre erano stati firmati accordi importanti, relativi alla stabilizzazione dei guardiani e alla gestione delle 'liste' del personale, che sembravano segnare l’inizio di un dialogo costruttivo”. Tuttavia, il 31 ottobre, la società ha annunciato il congelamento di tali accordi, introducendo misure unilaterali come il pagamento degli stipendi ridotto al 50% e il ripristino di vecchie regole su turni e ingaggi. Nel confronto del 13 novembre, Caronte & Tourist ha confermato la sua intenzione di rivedere gli accordi precedentemente sottoscritti, mantenendo una posizione rigida.

“Non si possono cambiare le regole del gioco a partita in corso" - hanno replicato i sindacati, ribadendo la loro richiesta di concretizzare gli impegni presi e trovare soluzioni condivise. Hanno inoltre sottolineato che "eventuali difficoltà legate alla convenzione con il Ministero non possono essere scaricate sui lavoratori”. Se la società non farà un passo indietro, i sindacati sono pronti a intensificare le proteste, valutando anche forme di mobilitazione più incisive oltre allo sciopero. La tensione resta alta e ulteriori sviluppi potrebbero emergere nei prossimi giorni.

L’Ugl Mare e Porti Sicilia reputa questa dichiarazione di sciopero necessaria e trova fondamento nella decisione aziendale di modificare l’organizzazione del lavoro perché tale iniziativa comprometterebbe l’occupazione, la vita dei lavoratori e ridurrebbe gli standard lavorativi di qualità e sicurezza oggi raggiunti dalla società. Pertanto, l’unione chiede a tutte le Prefetture di essere ascoltata per interloquire sulla disanima della problematica.          

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