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Donne e Sport: Carta Etica arriva a Rometta. Nino Cirino è primo sindaco della provincia di Messina a sottoscrivere documento

Redazione

La carta etica, accolta con entusiasmo dall’amministrazione, è stata sottoscritta lo scorso venerdì a Rometta dal sindaco Nino Cirino e dalla presidente del Soroptimist Club Spadafora Gallo-Niceto Giovanna Jenny Maio.


di Tania Barbato



“La Carta - spiega la presidente del Soroptimist club Spadafora Gallo-Niceto Maio - fa parte del progetto nazionale ‘Donne e Sport’, elaborato da Soroptimist International d’Italia in collaborazione con Assist, l’Associazione Nazionale delle Atlete, che ne tutela i diritti e si propone di introdurre la cultura della pari opportunità nello sport, promuovendo un linguaggio inclusivo, e prevenendo episodi di discriminazione e di molestie in ambito sportivo. Composta di nove articoli, servirà dunque a garantire a tutte le bambine e ragazze di esprimersi al meglio in qualsiasi sport decidano di praticare, valorizzando il loro talento ma soprattutto la loro realizzazione personale.”

“Ringrazio la dott.ssa Maio per aver coinvolto il Comune di Rometta in questo progetto - afferma con entusiasmo il sindaco Cirino - che altro non è che un percorso di vita per tanti ragazzi, mettere in cantiere quei pilastri di vita quali il rispetto della legalità e la sensibilizzazione nei confronti delle persone più fragili. Mi sento onorato ed orgoglioso essendo il primo sindaco firmatario della provincia di Messina. Sono felicissimo che sul mio territorio si intraprenda questo percorso”.

Il Comune di Rometta ha così adottato la carta etica ed applicherà i principi con l’obiettivo di contribuire a creare una comunità inclusiva e ad assicurare la parità di genere in ambito sportivo e a sviluppare politiche e azioni di valorizzazione della pratica sportiva anche da parte di bambine ragazze e donne.


“Partirei da un esempio emblematico - racconta Gianluca Venuti, presidente Movimento Sportivo Milazzesi- “per creare un arco temporale e far comprendere come siano cambiate le cose e quanto le donne abbiano lavorato per cambiare questo approccio che fondamentalmente patriarcale, culturale a livello planetario. Nel 1967 Kathrine Switzer fu la prima donna a partecipare alla maratona di Boston anche se sotto mentite spoglie perché il regolamento lo proibiva. Nel 1984 a Los Angeles, Nawal El Moutawakel fu la prima donna arabo-africana a vincere l’oro alle olimpiadi". A Parigi nelle olimpiadi 2024 il C.I.O. (comitato olimpico internazionale) che nei decenni ha svolto un percorso sicuramente evolutivo in termini di parità e abbattimento delle discriminazioni, ha dichiarato: “Lo sport è la piattaforma più potente per abbattere le discriminazioni ed emancipare donne e ragazze. Oggi auspico che le donne possano presenziare quanto più possibile all’interno degli organi decisionali sportivi, aspetto sancito dalla carta appena sottoscritta dal Comune di Rometta”.

Alla firma hanno presenziato alcune atlete; Karola Francesca Giacobbe, atleta arti marziali cintura nera I° Dan, Paola Cavallaro, atleta arti marziali cintura nera II°Dan, Ginevra Lazzara, atleta di pesistica e infine Maria Ruggeri, Campionessa Mondiale medaglia d'oro di atletica leggera. Tra le varie azioni del progetto nazionale DONNE e SPORT vi è la promozione congiuntamente e in collaborazione con ASSIST Associazione Nazionale Atlete, della “Carta Etica per il superamento dei divari e delle discriminazioni di genere nello sport”, definita anche “Carta etica dello sport femminile”.

Soroptimist International d'Italia e ASSIST hanno siglato in data 10 febbraio 2024 un accordo per la

promozione della Carta, la realizzazione di azioni e progetti per l'applicazione dei principi in essa indicati e sostenere iniziative comuni per promuovere la cultura dell'uguaglianza e delle pari opportunità.

La Carta, elaborata da Assist ed aggiornata nel 2023, nasce per la tutela dei diritti delle atlete ed ha tra i suoi obiettivi: la sensibilizzazione sui temi riguardanti le pari opportunità e i diritti nello sport, l'utilizzo di un linguaggio di genere inclusivo e la promozione della cultura sportiva in generale.

Un testo nel quale viene riconosciuto il valore della cultura universale dello sport e del rispetto, sottolineando l'importanza della pratica sportiva femminile sin dalla prima infanzia, senza interruzioni, abbandoni o allontanamenti, determinati dalla discriminazione di genere. Si chiede di garantire anche la presenza nel territorio di strutture e spazi idonei.

L'impegno riguarda anche la prevenzione e il contrasto a molestie e abusi nell'ambito sportivo grazie a progetti di sensibilizzazione e comunicazione, in rete con le istituzioni pubbliche, promuovendo percorsi culturali e formativi per lo sviluppo di processi culturali volti ad una maggiore inclusione in ambito sportivo.

Un documento che non si limita ad essere una dichiarazione d'intenti, ma fornisce meccanismi operativi che garantiscono la reale applicazione dei principi enunciati, diventando supporto anche per gli aspetti pratici come ad esempio: criteri di utilizzo degli impianti sportivi, la raccolta dei dati, la comunicazione, il sostengo alle atlete e la valutazione dei risultati conseguiti.

Pertanto, alle amministrazioni locali si chiede la disponibilità ad adottare la Carta e applicarne i principi con l'obiettivo, insieme, di contribuire a creare una comunità più inclusiva.

Riporto un passo tratto dal documento che definisce il Fair play, un concetto che se venisse applicato oltre che alla vita sportiva anche a quella sociale e politica, sicuramente vivremo in un mondo diverso.

Il Codice di Etica Sportiva approvato dai Ministri europei responsabili per lo sport con la Risoluzione n. 3/92 e rivisto il 16 maggio 2001 definisce il fair play - il gioco leale, come «molto di più che il semplice rispetto delle regole. Esso incorpora i concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo. Il fair play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza (sia fisica che verbale), a molestie sessuali e abusi verso bambini, giovani o verso le donne, allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione».


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