FINALE DECIMO ANNO: un palco che connette tutti i generi e diventa Fucina (Del Sud) per emozioni d’Arte di tutti i colori.
Un sipario che si è spalancato davvero su un arcobaleno di vibrazioni, quello di quest’anno per il Decimo Anniversario del Festival Pub Italia.
Una quattro giorni, magistralmente condotta da Awanagana, nella quale si sono alternate così tante forme d’arte- non soltanto musicale- che mai luogo “istituzionale” come il Palacultura di Messina ha respirato atmosfera più vulcanica. In senso letterale!
Intanto, come nostro primo “post”, vi comunichiamo i vincitori di questa Edizione 2014 (anche se svoltasi a gennaio 2015. Non per nulla, la prossima, si terrà –come di consueto- entro agosto entrante…):
SEZIONE CANTAUTORI/BAND: 1° CAMILLORE’, 2° DUPERDU, 3° MONKEYS OF TOMORROW.
SEZIONE INTERPRETI: VINCITRICE MARTINA STRIANO
Superata la teoria darwiniana dell’Evoluzionismo, passando per quella quasi sempreverde del Creazionismo, arrivano sul palcoscenico teatrale prestato all’evento musicale live per antonomasia ( FESTIVAL PUB ITALIA) le scimmie di domani , “Monkeys of Tomorrow”, gruppo terzo classificato salito sul proscenio del Palacultura con maschere adeguate al nome d’arte e una verve interpretativa originale e intensa.
La scimmia che, quest’anno, è ricorsa –simbolicamente- più di una volta; da una parte con loro, dall’altra con il libro di Massimo Luca “ ROCK THE MONKEY”, manuale di Sopravvivenza nell’impervia giungla del mondo dello spettacolo.
Il gruppo Monkeys of Tomorrow, medaglia di bronzo sul podio della kermesse, è stato preceduto da un argento consegnato ai “Duperdu” ( così ribattezzati dal grande Nanni Svampa, Marta Marangoni voce e flauto dolce e Fabio Wolf voce, pianoforte, chitarra, Fisarmonica) e dall’oro dei “Camilloré”, band musicale pugliese che spazia tra il folk-rock e il teatro-canzone , e che ha incantato attraverso le pérformaces di Davide Ceddìa, voce, Roberto Baratto alla tastiera e alla fisarmonica, Antonio Coratelli alla batteria, Gianpiero Fortunato alla chitarra e Gerardo Antonacci al basso. Con loro, in scena, si sono alternati suoni rock mediterranei, ma anche acustici e sognanti, a creare un tappeto di atmosfere fatto di metafore e mitologia greca.
E poi la vincitrice per la sezione solisti, Martina Striano, che ha stregato con la sua prorompente energia interpretativa.
Una giuria, che più degli altri anni ha faticato per decretare i vincitori, è stata capitanata come oramai di prammatica, da Tony Vandoni, affiancato da Massimo Di Cataldo, Eliana Falcone e Antonio Presti.
Anita Madaluni Ufficio Stampa
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