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Giornata Meteorologica Mondiale 2024: il 23 marzo la celebrazione

Il tema scelto per il 2024 è “In prima linea nell'azione per il clima”.


Ogni anno, dal 2017, l’Università di Messina e l’Aeronautica militare celebrano congiuntamente la Giornata Meteorologica Mondiale (GMM), istituita in seno all'Onu per ricordare la costituzione dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale avvenuta il 23 marzo 1950. Per l'edizione 2024, su scala internazionale, si è scelto il tema "In prima linea nell'azione per il clima - At the Frontline of Climate Action".


Il Prof. Salvatore Magazù, ordinario di Fisica Sperimentale dell’Università di Messina e curatore dell’edizione 2024 riferisce: “Questa celebrazione costituisce un momento d’incontro dell’intera comunità di scienze dell’atmosfera, della meteorologia e della climatologia. L’iniziativa è rivolta a studiosi, a diverse categorie di utenti in differenti comparti (aerospaziale, infrastrutture, protezione civile, agricoltura, servizi, ambiente, aziende, risorse energetiche rinnovabili, trasporti, turismo, ecc.), ma anche alle scolaresche ed a tutti i Cittadini”.


L’edizione di quest’anno di Messina si è articolata in tre giorni consecutivi. Il 21 marzo presso l’Università di Messina e presso l’Istituto Tecnico Tecnologico Ettore Majorana di Milazzo; il 22 marzo presso l’Istituto Tecnico Economico Leonardo da Vinci di Milazzo; il 23 marzo al Castello di Milazzo. Nel corso delle giornate sono state presentate relazioni sul tema della GMM2024 oltre che sugli esiti più importanti di recenti ricerche condotte in Antartide.


Si è affrontato il tema degli sviluppi della meteorologia in ambito aeronautico, si è parlato dei modelli previsionali fisico-numerici per la meteorologia e dei modelli climatici della risonanza stocastica finanche del recente modello della risonanza parametric. Quanto ai cambiamenti climatici, è stato incluso uno specifico approfondimento alla zona di Capo Peloro, sull’impatto della dispersione di ceneri vulcaniche su infrastrutture e sul caso Giampilieri del 1 ottobre 2009.


I temi sono stati trattati da parte di studiosi ed esperti provenienti dal mondo accademico, aeronautico e della divulgazione scientifica. Hanno offerto il proprio contributo il colonnello dell’Aeronautica Dr. Franco Colombo; il comandante dell’Aeronautica di Sigonella maggiore Giuseppe Stuppiello; il Dr. Agostino Semprebello; il Dr. Gianluca Rossellini, giornalista scientifico; la Prof.ssa Maria Teresa Caccamo e il Prof. Salvatore Magazù. Di notevole interesse le sessioni espositive e le escursioni tematiche.


“Le tematiche meteo-climatiche – ha aggiunto il Prof. Magazù - sono trattate da lungo tempo nell’ateneo peloritano. Volendo ricordare brevemente alcune date significative, nell’anno 1876 è stato istituito l’Osservatorio Meteorologico e Geodinamico di Messina con l'obiettivo principale di realizzare osservazioni meteorologiche; nel 1896, il Comune di Messina, riconoscendo la necessità di collocare l’Osservatorio in un sito più adatto, individuò nella collina dell'Andria il nuovo sito dell’Osservatorio che nel 1902 fu completato; l'anno successivo l’Osservatorio fu affidato all'Università Regia Peloritana, diventando Istituto di Fisica Terrestre e di Meteorologia, il cui direttore fu il fisico prof. Giovanni Battista Rizzo (1863-1945), poi Rettore dell’Università degli Studi di Messina".


"Oggi – spiega Magazù - il Dipartimento di Scienze Matematiche e Informatiche, Scienze Fisiche e Scienze della Terra dell’Università di Messina e l’Aeronautica Militare svolgono congiuntamente presso l’attuale Osservatorio sismologico e presso l’attiguo Presidio Meteorologico dell’Aeronautica Militare attività di previsione meteo mediante monitoraggio ambientale e modelli a scala limitata opportunamente customizzati per la complessa orografia della Regione Sicilia oltre che studi climatici su territori, come quello Siciliano, che costituiscono hotspot esclusivi per tutta l'area Mediterranea; gli esiti delle previsioni meteo e ambientali vengono impiegati anche per la determinazione dell’impatto delle ceneri vulcaniche dell’Etna e dello Stromboli su importanti infrastrutture aeroportuali e stradali del Sud Italia. Per queste ragioni l’Osservatorio sismologico e il Presidio Meteorologico dell’Aeronautica Militare non solo custodiscono una memoria storica della nostra città ma sono oggi centro di interesse e attività di ricerca in contesti internazionali".


"È di interesse ricordare che, per quanto attiene il patrimonio culturale custodito presso l’Osservatorio sismologico, il gruppo di ricerca da me coordinato – dice Magazù - ha di recente ottenuto da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca un finanziamento per il ripristino di alcuni sismometri e alcuni dispositivi meteo di grande valore storico-scientifico”.


Tra le iniziative ancillari all’evento, su richiesta dell’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), Poste Italiane SpA ha prodotto un annullo postale con bollo speciale, realizzato su bozzetto di Samuele Giampietro.

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