Ieri, il CdM ha varato i test psico attitudinali per i Magistrati , apriti cielo!
Una pronta levata di scudi si è levata dalla categoria dei Giudici contro questo provvedimento, così come, a dire il vero, per altri dello stesso tenore.
Ormai è prassi talmente usuale da parte loro, che tale atteggiamento non ha destato, nell'opinione pubblica, e nei maitre a' penser alcuna sorpresa.
Nei Paesi democratici, in cui vige il sistema della separazione dei Poteri, di memoria Montesquiana, non dovrebbe suscitare, a mio avviso, invece alcuna protesta in ordine ai provvedimenti emessi legittimamente dal Potere Legislativo, ed Esecutivo.
I Giudici si dovrebbero limitare ad applicare le Leggi, punto!
Certo ai Giudici, ed a maggior ragione all'Organismo che li rappresenta, l'Associazione Magistrati, diversamente da quanti pensano il contrario, io ritengo, si debba consentire legittime critiche, pareri, osservazioni, anche al fine di migliorare le Leggi stesse.
Così non vi è nulla di male, anzi era da attendersi, se il loro Presidente, Giuseppe Santalucia, ieri su ogni talk- show, ha potuto argomentare tutta la propria avversità a questo provvedimento.
Provvedimento peraltro annunciato da tempo, e sul quale, credo, si siano potute raccogliere nel precedente periodo tutte le osservazioni del caso.
Dopo però è compito di ogni Governo, nel tentativo di porre delle riforme nei vari ambiti del vivere civile e delle proprie regole, deliberare i provvedimenti che ritiene più utili .
Peraltro sono note da tempo le difficoltà in cui versa il Sistema Giustizia in Italia, sia nel campo Civile che Amministrativo e Penale.
Dunque appaiono fuori luogo e strumentali le critiche che vengono dall'Organismo rappresentativo dei Magistrati, a cui si è prontamente associato, guarda caso, qualche voce di esponenti, in passato poco garantisti, in tema di giustizia penale.
Oltretutto tali Test sono già applicati in Francia ed in Germania, Paesi non certo anti- democratici.
Se poi ai Test provvederà, in fase di ingresso nella Magistratura, il CSM, cioè l'Organo di auto- Governo della Magistratura, e non il Governo, o il Ministro di Giustizia, a me pare che vi siano tutte le garanzie necessarie perché tale misura non travalichi e debordi dai suoi fini, che sono quelli, almeno nelle intenzioni, di fare in modo che la funzione delicata della magistratura sia improntata ad equilibrio, responsabilità e imparzialità.
Quel che invece, si può criticare è questo continuo procedere a stop and go, nel processo di riforma della Giustizia nel suo complesso.
Ci si attendeva infatti finalmente da questo Governo la " grande riforma del Sistema Giustizia", e questo al momento non è avvenuto.
Procedere con lo spezzatino, a colpi di Decreti e Provvedimenti parziali, in questo nevralgico settore, non solo delude i cittadini che da tempo attendono tale misura, ma anche gli stessi elettori che hanno consegnato la vittoria a questa maggioranza di Governo.
Si compia una ampia ed organica Riforma della Giustizia , sul piano organizzativo, sulla celerità dei processi, abbattendo l'arretrato, specie nel Civile, si aumenti la produttività degli uffici, completando il processo di digitalizzazione, aumentando gli organici dei Tribunali e si avvii la separazione delle carriere tra P.M. e Giudici, questo è quel che da tempo ormai si chiede alla Politica, anche da parte degli operatori economici internazionali, che assistono ancora con preoccupazione la lentezza del Sistema, con evidenti ricadute economiche nel nostro Paese, anche in termini di PIL.
Il tempo passa e molti problemi restano!
sebastiano arcoraci
28 Marzo 2024
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