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Bertucci Emilio

Caso "Isola Verde": nessun "sacco edilizio, l'inchiesta si rivela un flop

La sentenza di ieri pomeriggio del tribunale di Barcellona certifica che il cosiddetto “sacco edilizio” dell’isola di Salina in realtà non esisteva. Sono solo due le condanne su 85 indagati

L’indagine venne alla luce nel 2019: 85 complessivamente gli indagati tra ex e attuali amministratori comunali, tecnici comunali, progettisti privati di Salina e Lipari, imprenditori, esponenti delle forze dell’ordine, iscritti nel registro dalla Procura che aveva passato in rassegna un gran numero di concessioni edilizie rilasciate dal Comune.


I reati andavano dalla corruzione alla concussione, passando per il falso e gli illeciti edilizi. Ex amministratori comunali, tecnici comunali, progettisti privati di Salina e Lipari, imprenditori, esponenti delle forze dell'ordine, residenti. Secondo l’accusa iniziale «si sarebbe formata un’associazione per trarre vantaggi personali, anche immateriali, per commettere vari delitti contro la pubblica amministrazione». E ancora: «Controlli sulle costruzioni abusive fatti “pro forma”, non segnalando gli illeciti alla magistratura, rivelazioni di notizie riservate».


Ieri pomeriggio, il Tribunale di Barcellona presieduto da Atonino Orifici, ha condannato a due anni di reclusione (sospensione della pena), i due tecnici dell’epoca dei fatti del Comune di Malfa per due ipotesi di falso. Si tratta di Arturo Ciampi e Gianfranco Celi. Il primo per il rilascio di una concessione edilizia, il secondo per una anomalia nelle date di presentazione di una pratica registrata al protocollo.


Per gli altri 13 imputati la sentenza è di assoluzione piena, per non aver commesso il fatto o perché il fatto non costituisce reato. Scagionati quindi l’ex sindaco Massimo Lo Schiavo, Virgilio Ciampi e il geometra Antonio Podetti nonché gli altri tecnici assistiti dagli avvocati Carmelo Scillia, Fabrizio Formica, Salvatore Formica, Roberto Materia e Saro Venuto.


Tra gli assolti ci sono Caravaglio, Podetti e Battaglini, “perché il fatto non sussiste”; Caravaglio, Caruso e Battaglini un’altra assoluzione da un altro capo d’imputazione sempre “perché il fatto non sussiste”; Lo Schiavo e Zavone per un’altra vicenda sempre “perché il fatto non sussiste”; Virgilio Ciampi è stato assolto “per non avere commesso il fatto".


Per Ofria i giudici hanno preso atto che sugli stessi fatti c’era già stata una sentenza, e hanno deciso il classico “non doversi procedere” per precedente giudicato.

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