Ormai tutti i cittadini Europei sanno che il prossimo Sabato 8 Giugno e Domenica 9, saranno chiamati ad eleggere i nuovi rappresentanti al Parlamento Europeo.
L'Italia su 705 membri, ne eleggerà ben 76, come la Francia, 20 in più della Spagna o della Polonia.
Membri fondatori dell'Europa, i rappresentanti Italiani hanno da sempre un ruolo guida nella Organizzazione Politica della U.E.
Oggi però, a differenza di altre fasi storiche, l' appuntamento elettorale Europeo rappresenterà qualcosa di più di una semplice tornata elettorale di rinnovo del Parlamento.
La posta in gioco è ben più alta.
E' in gioco non solo il destino della vecchia Europa, di ben 27 Paesi aderenti, e dei suoi cittadini (448,4 milioni), ma dell'intero contesto Internazionale.
Le due guerre, cruente e fratricide in atto, i molteplici conflitti diffusi in varie aree geografiche del Mondo, impongono oramai un salto di qualità nella costruzione di una Europa forte, coesa e autorevole rispetto ai continui cambiamenti geo-Politici in atto.
La ridefinizione dei rapporti con gli U.S.A., la rivisitazione del Patto Atlantico, il nuovo ruolo dell'O.N.U., i recenti posizionamenti Politici della Cina e dell'India, l'espansione del Giappone e della Corea, gli esiti del conflitto Russo/Ucraino, da cui emergerà probabilmente una nuova Leadership Russa, e il completamento dell'adesione dell'Ucraina alla U.E., son tutti temi che il nuovo Parlamento Europeo ed il Consiglio Europeo, dovranno affrontare.
In tal senso occorrerà prevedere l'Elezione Diretta del Presidente del Consiglio Europeo per avvicinare di più ai cittadini, una Istituzione finora vista con distacco, se non con ritrosia.
E' inoltre necessario realizzare una difesa Europea, mediante la formazione di un Esercito Europeo, che sappia difendere i confini del vecchio Continente, e che tratti alla pari con le altre Super Potenze, rafforzando le politiche di difesa attiva dei suoi territori, e svolgendo un ruolo propositivo per la costruzione di un futuro di Pace per tutti i Popoli dei vari Continenti.
Occorrerà superare il diritto di veto di un singolo Paese e stabilire nuove regole decisionali improntate al metodo della maggioranza, sposando il modello democratico vigente nelle moderne democrazie.
Per fare ciò è necessaria la costruzione di una vera Europa dei Popoli, anche attraverso l'armonizzazione delle varie Legislazioni, Civili, Amministrative e Penali.
Non è infatti accettabile che oggi il ruolo dell'Europa sia svolto soprattutto sulle Politiche agricole , sulla Concorrenza e sul transito delle merci e lo sviluppo industriale, apparendo talvolta, in questi settori, più come un vincolo per i Paesi membri, che come fattore di sviluppo e crescita armonica, condivisa da ogni Paese membro.
Risulta davvero incomprensibile, al di là dei proclami e delle dichiarazioni di principio, assistere oggi a diverse regole su molti ed importanti questioni :
L'accesso alle carriere professionali ove esistono forti diversità, soprattutto in ordine alle abilitazioni ( medici- infermieri- giornalisti - avvocati- notai etc);
L'applicazione del diritto amministrativo nelle attività delle Pubbliche Amministrazioni ;
L'applicazione delle norme del Codice civile e Commerciale che disciplina attività fortemente impattanti sulle regole dei diritti e della convivenza civile;
L'applicazione di un unico modello di Codice Penale . Naturalmente sono solo alcune quelle citate per economia del discorso ma che evidentemente sono tutte da definire. Esempio lampante di quanto finora esposto è l'abnorme differenza di trattamento sanzionatorio che un Paese ( l'Ungheria) applica rispetto ad un altro per lo stesso tipo di reato, di natura Politica. Il caso di Ilaria Salis è eclatante: In Italia il reato - Lesioni Personali- ( art. 582 c.p.) prevede una pena da sei mesi a 3 anni di , mentre in Ungheria si rischia fino a 11 anni di carcere. Per non parlare delle modalità di trattamento in carcere del detenuto e della carcerazione preventiva, che come è sotto gli occhi di tutti, in Ungheria prosegue già, per la Salis, da ben 11 mesi, calpestando ogni norma di garanzia dell' habeas corpus e dei diritti civili di ogni individuo. Per questi motivi a Giugno dovremo scegliere la migliore classe Politica da mandare in Europa perché ne va del nostro destino, di quello dei nostri figli, e di quello di tutti i cittadini Europei.
Pd 4 aprile 2024
sebastiano arcoraci -
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