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Platone- Chi era costui?

Oggi, per la seconda prova di maturità, per i liceali del Classico, puntualmente, "è uscita" la traccia su Platone.

Facciamo un ripasso!

Chi era costui?

Filosofo sommo, Ateniese del 428 A.C., allievo di Socrate, di famiglia aristocratica.

Già a vent'anni fu un grande erudito dell'Epoca.

Scrisse e discettò di molte cose, autore di molti pamphlet, il più famoso dei quali fu "La Repubblica - pensiero Platonico.

Molti di noi si sono abbeverati alla sua dottrina delle idee, ma soprattutto alla intensa connessione fra Filosofia e Politica.

Leggerlo e studiarlo è indispensabile, soprattutto per coloro che intendono diventare professionisti dell'oratoria, Avvocati, Professori, Uomini delle Istituzioni, uomini e donne del "fare"..

La prima volta che lo ebbi fra le mani mi prese un fremito furente di conoscenza. Repubblica Platonica è ancora oggi la base del pensiero Politico occidentale, della visione del mondo dal punto di vista di noi dell'Occidente.

Emergeva il suo concetto dell'Utopia, come idea , come "modello ideale di Società", o di Stato Moderno, come si direbbe oggi, che, essendo senza luogo e senza tempo, è compiuto e perfetto in se stesso.

Il suo modello di Stato prevedeva un modello di Polis fondata su tre fondamentali soggetti:

i Filosofi ( capi, che agiscono per il bene comune),

i Guardiani ( protettori dello Stato),

il Popolo.

A ciascuno di questi gruppi corrispondeva una parte dell'anima ( razionale- irascibile- concupiscibile), e, ad ogni parte dell'anima corrispondeva una virtù ( sapienza, coraggio temperanza).

La Giustizia infine era intesa come l'equilibrio dei tre soggetti che componevano la Polis, ma, anche, come equilibrio delle varie parti dell'anima.

A mio parere la più grande idea speculativa del suo pensiero fu quella di separare la ricchezza dal potere.

Insieme, egli sosteneva, erano il male assoluto della Polis.

Quindi i Filosofi e i Guardiani non dovevano possedere nulla ( molti dei capi politici di oggi , e dei protettori della Polis, ma al contrario).

Già allora, per Platone, molti, ma molti secoli prima, che avvenisse nel cosiddetto Mondo moderno, sosteneva che la donna, avendo le medesime abilità dell'uomo, potesse ricoprire ogni carica Politica.

L'idea più affascinante, però, la espresse, nel Libro 7° di Repubblica, con il "mito della caverna" quando sostiene che un Filosofo, per ben governare la Polis, deve conoscere prima la realtà, conseguendo così "il sapere necessario".

Che ancora oggi sia dunque traccia d'esame, lo considero positivo, specie appunto per i giovani.

L'idea di caverna in cui i giovani di allora, prigionieri, messi a testa in giù, fossero indotti a "pensare", è, a mio parere, la vera necessità di oggi, una vivida realtà.

Una allegoria che ben rappresenta, ancora oggi, la voglia di conoscenza, il perenne domandarsi, la curiosità di " sapere", imparare, assimilare.

Platone ci porta fuori dal "pensiero unico", Platone, ci insegna a vedere la "verità, a vedere la luce, dopo il buio della caverna, a vedere il sole, quale unica fonte di bene e di bellezza.

Un messaggio di Platone, ancora oggi dunque modernissimo, ove il "buono", è il bello, il giusto e la "verità".

sebastianoarcoraci#esami#maturità-#scuola#platone# -

bloger- scrittore





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