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La protesta nei Campus Americani è davvero pacifista?

Da settimane ormai nei Campus Americani delle Università più prestigiose , Columbia, New York University, Yale, Arizona, e in molti college, si è allargata la protesta dei giovani , nel nome di Free Palestine .

Il Governo, anche su richiesta dei Presidenti dei Campus, negli ultimi giorni, è intervenuto con fermezza, usando anche la forza, persino con l'uso di pallottole di gomma, per disperdere i manifestanti.

Solo ieri la Polizia USA ha arrestato 2000 ragazzi.

Il fenomeno supera di gran lunga quanto sta accadendo in Italia per le stesse ragioni, sia in termini numerici, sia per la vasta eco, che ha sempre avuto, anche nel passato, inevitabilmente, in Europa, e nel Mondo, per quanto accade nella potenza con la bandiera a stelle e strisce.

Basti pensare alle proteste del Movimento Giovanile Americano contro la Guerra in Vietnam e le ricadute Politiche che queste hanno avuto nella nascita del Movimento Studentesco. nel '68.

Un tema che sta scuotendo l'opinione pubblica Americana, e non solo, provocando, negli States, confronti politici aspri fra i Democratici e i Repubblicani.

Molti osservatori Politici, arditamente, ipotizzano un paragone con quanto accadde durante la Guerra in Vietnam.

Guerra dei 20 anni, che poi avrebbe dato origine al fenomeno del Sessantotto, via via, espanso in tutto il Mondo ed in Occidente, con forti ripercussioni, prima in Francia e poi in Italia.

Ebbene, a mio parere è davvero ardito fare simili paragoni, per una serie di motivi:

  • Allora i giovani volevano cambiare il mondo, questi hanno solo l'obiettivo di condannare Israele, schierandosi tout- court per i Palestinesi, non riuscendo a distinguere fra terroristi e popolo Palestinese;

  • Perché, quella del Vietnam, che sarebbe stata storicamente definita "la guerra sbagliata", fu intrapresa dagli USA, quando il Mondo era suddiviso in 2 Blocchi di potere, Stati Uniti e Urss, per contrastare la tendenza di molti Paesi, ad aderire al blocco Sovietico Comunista, divisione che oggi è totalmente superata;

° Poi perché allora morirono circa 60 mila soldati Americani e 250 mila fra nord e sud Vietnamiti, ( oltre a 526 Italiani che si erano arruolati nella Legione Straniera), ed anche questo oggi non si verifica ( per fortuna);

° Inoltre il fenomeno dei Movimenti Giovanili Sessantottini, che nasce già nel 1964 in USA, si sviluppa come protesta, " contro" il potere costituito, per cambiare totalmente gli equilibri e le mode allora imperanti, sovvertendoli a favore di una nuova generazione, contro una vecchia, che li opprimeva, con dei canoni arcaici, su cui si erano consolidate forme e regole di una Società Civile, non più accettate dai giovani, chiamati "figli dei fiori", o Hippy.

Giovani che invece avevano ideali di cambiamento, con nuove parole d'ordine, come Pace ( con l'inno musicale di Bob Dylan, Blowin in the Wind) , parole come Collettivismo, Autogestione, Fantasia al Potere, ed addirittura con una sorta di un nuovo stile nel vestire, usando soprattutto l'Eskimo, fenomeni che oggi non si registrano in analoghe modalità e termini.

° In aggiunta, mi sentirei di affermare, che tali proteste, quelle vere ed autentiche, non degli infiltrati violenti, che nulla hanno a che fare col Movimento di questi giorni, vanno nella direzione sbagliata, connotandosi, sempre più, in atteggiamenti anti sionisti, ed unilaterali, abbracciando una lotta che parte da presupposti errati.

Non si può andare infatti contro avvenimenti incontrovertibili, come l'assalto armato del 7 Ottobre del 2023, alla Città di Siderot, di interi villaggi, a Gaza, e nel luogo ove si stava svolgendo un festival musicale giovanile, provocando la morte di 1.400 civili e 2.650 feriti, prendendo successivamente in ostaggio 240 persone Israeliane.

Inneggiare dunque al grido di Pro Pal, o Free Palestine, oggi appare davvero grottesco, se si pensa a quanto accaduto originariamente, e che i terroristi di Hammas, lo avevano premeditato, al solo scopo di contrastare i tentativi di pace e gli accordi, che erano in procinto di esser firmati, fra gli esponenti del Mondo Arabo Moderato.

Altro dunque che Rivoluzionario, questo Movimento è tutt'altro che rivoluzionario, perché difende una causa sbagliata in partenza, e che si ritorce semmai contro se stesso, combattendo il nemico sbagliato.

Non tener conto di questo, e che Hammas e i loro alleati, in realtà intendono arrestare i processi di pace, il pensiero laico, i costumi moderni , un modello di convivenza civile tipico delle Democrazie Occidentali, è, a mio parere, un grave errore dovuto ad una valutazione sbagliata, in buona fede, quando non trasmodi, in mala fede, addirittura, in un ribellismo di maniera contro le Istituzioni, specie quella Universitaria, che dovrebbe semmai rappresentare il luogo simbolo del dialogo e del libero confronto fra le diverse culture.

Manifestare per costringere le Università Americane, o Francesi, o Italiane, a interrompere le collaborazioni con le Università Israeliane, va contro lo sviluppo del libero pensiero e le espansioni della conoscenza e del sapere, oltre che contro il libero scambio fra Istituti Culturali.

Non solo, tali proteste, forse inconsapevolmente, potrebbero favorire posizioni oltranziste, a vantaggio di uno degli attuali contendenti in campo, Donald Trump, che potrebbe strumentalizzare, a suo uso, tali manifestazioni, nelle imminenti Presidenziali Americane, con tutto ciò che ne conseguirebbe :

  • minore libertà;

  • ascesa delle élite e di gruppi sociali dell'alta finanza Americana;

  • minori diritti civili.

Uno scenario dunque che mi rifiuto di apparentare a quanto di buono produsse il Movimento Sessantottino in Europa e nel Mondo, soprattutto in termini di conquiste sociali e maggior partecipazione dei cittadini alle decisioni dei Governi.

Occorre tuttavia stigmatizzare l'uso violento della Polizia Americana, che pur nella legittima azione di contrasto, dei giovani più aggressivi e cruenti, deve astenersi da arresti di massa ( solo ieri 2000 giovani), privilegiando metodi di dispersione dei manifestanti, con strumenti adeguati e poco invasivi, rispettosi sempre dell'Habeas Corpus, limitandosi al loro respingimento, anche per evitare una escalation degli scontri, che inevitabilmente, porterebbe ad avere molti feriti e conseguenze nefaste, fra le stesse forze dell'Ordine.

Sarà dalla capacità di Biden, di saper governare tale situazione, in modo intelligente e persuasivo, aprendo un dialogo con i giovani manifestanti, che si misureranno anche le sue possibilità di riconferma alla Casa Bianca, evitando di fare il gioco del "tycoon".

La evoluzione dei prossimi mesi ci dirà se tutto ciò si realizzerà o meno.

sebastiano arcoraci - AS - International Press -

4 Maggio 2024






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