Un passo importante verso la tutela della salute dei più piccoli è stato compiuto ieri in Sicilia, con l’approvazione da parte dell’Assemblea Regionale Siciliana (Ars) della legge che vieta l’uso di cellulari e dispositivi digitali ai bambini fino a cinque anni, e ne limita fortemente l’utilizzo nella seconda e terza infanzia, nonché durante l’adolescenza. La legge, proposta dal deputato e pediatra Carlo Gilistro del Movimento 5 Stelle, ha ottenuto un consenso bipartisan, con l’approvazione unanime del testo da parte dei parlamentari, ma il voto finale è ancora in attesa.
Il provvedimento non sarà immediatamente operativo, in quanto dovrà ricevere il via libera dal Parlamento nazionale prima di diventare legge. Questo nonostante il sì di Sala d'Ercole rappresenti già un segnale fortissimo, soprattutto considerando che il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha recentemente annunciato il divieto di smartphone nelle scuole.
Secondo Gilistro, la legge mira a sensibilizzare i genitori e la società sui pericoli legati all'uso precoce delle apparecchiature digitali. "Non si tratta di demonizzare la tecnologia, che è fondamentale, ma di usarla con cautela, specialmente per i più piccoli", ha affermato il deputato. Gli smartphone, spesso visti come un modo per tenere tranquilli i bambini, non sono giocattoli innocui, ma possono causare danni irreparabili, ha spiegato, citando tra le conseguenze disturbi psicologici, come ansia e rabbia, problemi di sonno, e rischi legati al cyberbullismo.
La legge prevede il divieto assoluto dell'uso di dispositivi digitali che funzionano tramite onde radiofrequenza e videogiochi nei primi cinque anni di vita. Per i bambini di età compresa tra i sei e i dieci anni, l’utilizzo sarà permesso solo sotto la supervisione di un adulto. Inoltre, il divieto si estende anche alle scuole medie e superiori durante le ore didattiche.
Oltre a stabilire queste restrizioni, la legge prevede la promozione di campagne di sensibilizzazione e informazione, rivolte sia a insegnanti che a genitori, per educarli sui rischi derivanti dall'uso eccessivo delle tecnologie. Le sanzioni per chi non rispetta le normative previste vanno da 150 a 500 euro.
Gilistro ha sottolineato l’importanza della legge come un "grido di allarme", poiché spesso i genitori non sono consapevoli dei danni potenziali che l’uso smodato di smartphone e tablet può causare alla salute psico-fisica dei bambini. "I genitori devono sapere che queste apparecchiature, se non utilizzate correttamente e alla giusta età, possono essere dannose, tanto quanto qualsiasi altra forma di abuso", ha dichiarato.
I pericoli legati all’uso precoce dei dispositivi digitali sono molteplici e includono, tra gli altri, crisi di panico, disturbi dell'umore, ritardo nello sviluppo del linguaggio, e l'isolamento sociale, fino a fenomeni estremi come l'hikikomori, il ritiro sociale autoimposto che in alcuni casi può portare anche a tragiche conseguenze, come il suicidio.
Anche la Società Italiana di Pediatria ha recentemente adottato linee guida che vanno nella stessa direzione della legge Gilistro, riconoscendo la necessità di regolare l’uso delle tecnologie in età infantile.
Ora, dopo l'approvazione siciliana, la legge dovrà affrontare il passaggio decisivo a Roma, dove il Parlamento nazionale dovrà dare il suo ok per l'introduzione delle restrizioni a livello nazionale. Gilistro ha espresso ottimismo, sottolineando che il consenso bipartisan ricevuto in Sicilia potrebbe essere un buon auspicio per una rapida approvazione anche a livello nazionale.
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