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Redazione

Mense scolastiche più numerose e migliori in Sicilia. Nell’hinterland peloritano 16 progetti per oltre 6 milioni di euro

Dei 515 milioni nazionali, oltre 50 milioni sono quelli destinati per la realizzazione e messa in sicurezza delle mense scolastiche della Sicilia. Per quanto riguarda la provincia di Messina sono 16 i progetti finanziati per complessivi 6milioni 654mila euro. Un risultato importante per la Sicilia che porta la firma del senatore Nino Germanà - Coordinatore della Lega per la Sicilia. Questi fondi permetteranno di realizzare nuove mense e di migliorare quelle esistenti, garantendo ambienti più sicuri e adeguati alle esigenze degli studenti. La modernizzazione delle strutture è essenziale non solo per la qualità del servizio, ma anche per promuovere il benessere e la salute dei ragazzi, favorendo una crescita scolastica in condizioni ottimali.

“Previsti progetti in tutte le province: 22 a Catania, 14 a Palermo, 5 a Ragusa, 16 ad Agrigento, 7 a Siracusa, 16 a Messina, 11 ad Enna, 1 a Trapani e 3 a Caltanissetta, per un totale di 95 interventi. Con queste risorse sarà garantito un servizio fondamentale per i nostri ragazzi. Ringraziamo il ministro Valditara per aver messo a terra questi progetti, dimostrando l’attenzione per il Sud che caratterizza l’operato dell’esecutivo. Questa si chiama concretezza: dalle parole ai fatti.”

Questo quanto dichiarato dal senatore Nino Germanà della Lega.


Ecco i Comuni messinesi che sono stati ammessi al finanziamento:

- San Fratello 702.000,00 euro

- Gaggi 384.000,00 euro

- Gaggi 480.000,00 euro

- Mazzarrà S. Andrea 500.000,00 euro

- S. Marco d'Alunzio 302.400,00 euro

- Acquedolci 1.090.000,00 euro

- Roccalumera 205.000,00 euro

- Castroreale 130.000,00 euro

- Oliveri 504.000,00 euro

- Capri Leone 281.100,00 euro

- Brolo 445.704,00 euro

- Capo d'Orlando 360.000,00 euro

- Terme Vigliatore 240.000,00 euro

- Condrò 95.000,00 euro

- Monforte S. Giorgio 263.700,00 euro

- Giardini Naxos 672.071,73 euro


L’Avviso pubblico è il n. 104609 del 29 luglio 2024 che si inserisce nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza – Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle Università – Investimento 1.2: è un Piano di estensione del tempo pieno e mense. Il presente Avviso, pubblicato in attuazione del decreto del Ministro dell’istruzione e del merito 4 luglio 2024, n. 133, intende finanziare l’estensione del tempo pieno scolastico per ampliare l’offerta formativa delle scuole e rendere le stesse sempre più aperte al territorio, anche oltre l’orario scolastico, e accogliere le necessità di conciliare la vita personale e lavorativa delle famiglie. Ma se entriamo nel merito della Regione Sicilia quanto programmato non è sufficiente.

Per quanto riguarda le mense scolastiche la Sicilia è ultima in Italia. Le troviamo nel 13,7% degli istituti mentre la media nazionale è al 33,7%. Secondo un’indagine dell’Associazione Cittadinanzattiva, le mense scolastiche sono presenti solo in un terzo degli edifici scolastici nei quali vi è una scuola dell’infanzia o una scuola primaria, ossia in 13.533 su 40160. La distribuzione però non è omogenea, in quanto nelle Regioni del Sud poco più di un edificio su cinque dispone di una mensa scolastica (al Centro è il 41% e al Nord il 43%) e la quota scende al 15,6% in Campania.

La Sicilia è ultima in Italia con il 13,7%, meno di un istituto su 7.

La regione con un numero maggiore di scuole dotate di mensa è la Valle d’Aosta (72%), seguita da Piemonte, Toscana e Liguria dove è presente in 6 edifici su 10. In Puglia, Abruzzo e Lazio sono presenti in un edificio su quattro. Su oltre 3.200 scuole d’infanzia e primarie in Sicilia vi sono solo 467 mense.

Con il PNRR è prevista la realizzazione di 55 mense ma solo 25 sono di nuova costruzione.

Pertanto, il PNRR non viene incontro nella misura sperata alle esigenze delle scuole del Sud. Su 1052 interventi previsti e 600 milioni di fondi stanziati, il Sud riceve – da graduatorie di giugno 2023, le ultime disponibili – la metà delle risorse, contro il 58% previsto da piano originario.


di Tania Barbato

 

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