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Messina morto mai: le riflessioni del giorno dopo


ACR Messina morto mai. Vittoria contro ogni aspettativa con di fronte la corrazzata Bari. Spodestato il trono dei vincitori assoluti, anche chi non è il più forte può vincere, il calcio lo insegna e il Messina ieri ce l'ha ricordato.

Adesso la tanto agognata e desiderata luce in fondo al tunnel inizia ad intravedersi, un piccolo bagliore che da speranza ma che non deve far adagiare le parti in causa. L'entusiasmo spesso è una brutta bestia da domare, quindi i pensieri devono essere rivolti al cammino, ancora lungo, che può portare alla salvezza.


-LA PARTITA. Match fin da subito godibile, le due squadre si affrontano con molta grinta ma allo stesso tempo tanta correttezza. I padroni di casa tengono in mano il pallino del gioco senza però mai dare l'impressione di poter travolgere l'avversario. Al contrario il Messina scende in campo con estrema organizzazione, un 4-3-3 fatto di tanto pressing e collaborazione fra i reparti. I ragazzi di Raciti dimostrano grande pazienza e abilità nel gestire la gara anche durante lo svantaggio (1 a 0 Terranova ndr).

Prestazione superlativa di Rizzo che gestisce abilmente e con esperienza tutto il centrocampo; Fofana indistruttibile in mediana: pressa, recupera e scarica, suo anche l'assist per Goncalves; ottima gara anche di Lewandowski miracoloso nel secondo tempo su tiro a botta sicura di Cheddira.

Tutta gente che sembrava non all'altezza, quasi con le valige in mano ma che è rimasta e adesso si gode la serenità di un gruppo che appare ritrovato anche grazie ai nuovi acquisti. La partita termina 2 a 1, Trasciani e Goncalves ribaltano la rete iniziale di Terranova, risultato meritato alla luce della partita perfetta disputata. Ottimo lavoro di Raciti, tatticamente imbavaglia la squadra di Mignani e di diritto si prende il posto di timoniere della nave giallorossa.


-SOCIETA'. Personaggio discutibile non c'è dubbio, criticato, surclassato anche per atteggiamenti non sempre apprezzati dalla tifoseria, Pietro Sciotto è stato da sempre croce e delizia per la causa biancoscudata.

Personaggio emotivo sul punto di abbandonare tutto nei momenti tragici ma gioioso come non mai al termine della vittoria più bella e prestigiosa del Messina negli ultimi anni.

Non sarà né il primo né l'ultimo personaggio dentro il mondo dello sport ad essere controverso, ma analizzando nel dettaglio l'attuale numero 1 giallorosso è colui che dati alla mano fino ad ora ha investito e non poco sul Messina calcio, senza aiuti di Comune da sempre disinteressato al calcio se non quando si vince, commercianti e aziende nel territorio.

Ha preso un Messina sull'orlo del baratro e l'ha riportato tra i professionisti, probabilmente ci saranno altre critiche in futuro per altre scelte scellerate (vedi Lo Monaco), ma ad oggi è l'unico che ha creduto in una rinascita nel calcio a Messina, una Messina che adesso di diritto può riprendere entusiasmo ma che di dovere dovrà supportare la causa, questa causa, almeno fino al termine della stagione.


-SQUADRA. Esultanza liberatoria ma contenuta a fine gara da parte dei protagonisti a dimostrazione che la singola impresa è stata compiuta, adesso però tocca inanellare ancora risultati positivi per proseguire la scalata.

Team rigenerato, uno dei classici casi in cui il mercato di riparazione ripara veramente una situazione ai limiti dell'accettabile: Piovaccari, Rizzo, Angileri, Trasciani, Burgio, Dipinto, Caruso, Camilleri, Statella. Tutti calciatori presi a gennaio, ma per 9/11 la squadra scesa in campo ieri appartiene alla rosa fondata questa estate.

Non era tutto da buttare allora, forse questa squadra aveva bisogno di allungare l'organico con gente di esperienza per far da chioccia ai più giovani adesso visibilmente più sereni e sicuri in campo.

Archiviata la sfida contro il Bari, all'orizzonte appare minacciosa un'altra squadra pugliese, si tratta del Foggia di Zeman. I rossoneri sbarcheranno al San Filippo domenica 12 febbraio alle 17:30 per la ventiseiesima giornata di campionato, ad attendere il Foggia ci sarà una squadra che dopo la prestazione di ieri si è guadagnata il diritto e il dovere di non avere più paura di nessuno.


Foto: ACR Messina


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