“ Siamo dalla parte dei valori, della giustizia, della legalità e della pace. Gli altri usano Messina solo per obiettivi personali, che non interessano la città e il futuro dei messinesi e sui quali si stanno già ritagliando i posizionamenti per le poltrone alle prossime regionali.” È questo l’incipit con cui il candidato a sindaco della sinistra Franco De Domenico irrompe in un post su fb, scrivendo inoltre che la sinistra può vincere le elezioni “nonostante '𝐶𝑎𝑡𝑒𝑛𝑜 𝐵𝑎𝑠𝑖𝑙𝑒' si apparenti con la Lega che, per anni, ha sputato odio e insulti su noi siciliani, trattandoci come appestati e, partecipando, a governi che hanno ulteriormente impoverito il Sud e la nostra terra”. Oltre la polemica sul Parco Aldo Moro, De Domenico ha risposto alle responsabilità politiche dell’amministrazione Accorinti richiamate da Federico Basile, evidenziando la via Don Blasco quale esempio di incompletezza dell’amministrazione uscente.
Intanto Cateno De Luca nella sua strategia politica, in una nota stampa, si concentra su un “palese” accordo Navarra-Genovese, che secondo lo stesso sarebbe noto a tutti e lo spiegherebbe con il risultato delle ultime due elezioni a sindaco di Messina. Su Pietro Navarra e De Domenico, De Luca fa riferimento a due atti degli stessi quali, scrive nella nota: “Il voto contrario di De Domenico all’Ars nell’ aprile 2018 sull’istituzione dell’agenzia di risanamento e i 40 milioni da destinare ai relativi interventi. - E continua De Luca- Ancor più grave l’atteggiamento di Navarra, dei suoi sodali politici, ed in particolare del Ministro Giuseppe Provenzano che hanno remato in senso contrario in occasione dell’iter che ha portato all’approvazione della legge speciale per il risanamento e, più in generale verrebbe da chiedersi in oltre due anni di presenza abusiva al Governo Nazionale cosa hanno fatto ministri e parlamentari del PD per la nostra città? La vera fuga è quella dalle responsabilità di rappresentante di una comunità in nome della quale si siede in Parlamento ed è una fuga, quella di De Domenico e Navarra, che ormai non fa più notizia.”
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