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Messina Social City respinge le accuse di antisindacalità: il Tribunale favorevole all’ente


Messina Social City ha respinto con forza le accuse di antisindacalità mosse dalla CISL Funzione Pubblica di Messina, che l’aveva citata in giudizio davanti al Tribunale di Messina. Secondo il sindacato, infatti, l'ente avrebbe adottato una condotta antisindacale, incidendo sui diritti sindacali dei lavoratori e violando disposizioni previste dai contratti collettivi di lavoro, dalla Legge e dalla Costituzione. In particolare, la CISL aveva contestato la decisione dell'azienda di avviare un processo di riorganizzazione e di redistribuzione del personale a tempo indeterminato, senza previa consultazione sindacale.


L’Azienda Speciale, rappresentata dall’Avvocato Santi Delia, ha rigettato queste accuse, spiegando che la diramazione degli ordini di servizio non richiede alcuna concertazione sindacale o partecipazione al processo decisionale. Secondo l’azienda, i sindacati sono stati informati tramite una comunicazione ufficiale firmata dalla presidente Valeria Asquini, ma la legge non impone una concertazione preventiva in caso di modifiche organizzative. L'azienda ha sostenuto che, in quanto esercizio dello jus variandi – il potere di modificare l’organizzazione aziendale –, non fosse necessaria una consultazione sindacale, nemmeno quando tale potere riguardasse i rappresentanti sindacali stessi.


La decisione del Tribunale di Messina ha dato ragione alla Messina Social City, respingendo il ricorso del sindacato e confermando la legittimità degli atti adottati. Il Tribunale ha sottolineato che la contrattazione collettiva non prevede obblighi di confronto su base continuativa con i sindacati riguardo ogni singola iniziativa dell’azienda, ma stabilisce solo un confronto annuale su temi generali. Inoltre, è stato ribadito che l'ordinamento giuridico non obbliga a un preventivo confronto sindacale in relazione all’esercizio dello jus variandi.

Il Sindaco di Messina, Federico Basile, ha espresso soddisfazione per l’esito del processo, commentando: "Il provvedimento del Tribunale conferma la piena correttezza dell'operato della Messina Social City. L'Amministrazione Comunale ha sempre perseguito l'obiettivo di garantire la massima efficienza e funzionalità dei servizi sociali, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e delle esigenze della cittadinanza."


Anche la Presidente della Messina Social City, Valeria Asquini, ha espresso soddisfazione per la sentenza. In una nota ufficiale, Asquini ha sottolineato che la sentenza rafforza la legittimità dell'operato dell’azienda, confermando l’impegno per una gestione trasparente e orientata al bene pubblico. "Abbiamo sempre posto al centro della nostra attività la condivisione con la parte sindacale e, pur assumendoci la responsabilità delle scelte strategiche, abbiamo agito in modo da garantire il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dei servizi sociali", ha dichiarato la presidente.


Concludendo, Asquini ha ribadito l’importanza di continuare a rispondere adeguatamente alle necessità della comunità, garantendo sempre il diritto dei cittadini ad avere accesso a servizi sociali di qualità, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori.

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