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Milazzo: PD chiede l’immediata inefficacia del Decreto con cui si rilascia la nuova AIA alla RAM

“L’atto unilaterale del rilascio dell’AIA da parte del ministero della Transizione Ecologica è un segnale preoccupante ”

La Federazione Provinciale del Pd e il Circolo di Milazzo esprimono forte preoccupazione per il decreto, dello scorso 11 gennaio, a firma del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani con cui si rilascia la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) alla Raffineria di Milazzo. “ Un atto da parte de Ministero che non ha tenuto conto di tutte le istanze provenienti dai due Sindaci competenti per territorio e da tutte le parti sociali e le varie forze politiche che, all’unisono, chiedevano di non prendere decisioni affrettate.

Un atto unilaterale - continua il segretario del Partito Demicratico, Salvatore Gitto - che può, condizionare il futuro di un’ interaarea, con ricadute economiche pesantissime per tutta la provincia. Fra l’altro, non si ha piena contezza se alcune prescrizioni inserite nel decreto producano un reale miglioramento della qualità dell’aria né è chiaro con quali tecnologie alcuni obiettivi siano raggiungibili e se alla base del loro inserimento ci fosse una valutazione aggiornata che ne imponesse l’immediata introduzione.”

Agenda del Pd Proprio un mese fa l’argomento era stato ampiamente dibattuto nel convegno organizzato dal circolo Pd di Milazzo e dalla Federazione provinciale. Alla fine dei lavori era stata lanciata la proposta di istituire un tavolo di lavoro permanente fra tutti i soggetti portatori di interesse affinchè le scelte per il comprensorio cogliessero l’obiettivo di unire la sostenibilità ambientale con la garanzia occupazionale per migliaia di lavoratori.

La richiesta. Alla luce di quanto premesso, il Partito Democratico chiede che gli effetti del decreto non abbiano immediata efficacia, al fine di riaprire la discussione dal punto di vista squisitamente tecnico in modo che si arrivi ad una decisione condivisa che eviti che il nostro territorio si trasformi in un deserto industriale, come tristemente sperimentato in altre aree del nostro Paese per esempio il polo industriale di Bagnoli.

Si confida nel buon senso di tutti i protagonisti della vicenda, con il supporto attivo della deputazione regionale e nazionale, perché la nostra area non può permettersi di perdere altre fonti di occupazione e reddito, fermo restando il rispetto dell’ambiente e la ricerca di una sempre maggiore sostenibilità.


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