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Milazzo, è polemica sul finanziamento per l’impianto sportivo di Bastione che resta inutilizzabile


Milazzo si infiamma attorno alla gestione dei 250 mila euro di finanziamento destinati nel 2006 alla costruzione di un impianto sportivo a Bastione e ora revocati dal Ministero dell’Economia. Il sindaco Pippo Midili e l’ex primo cittadino Lorenzo Italiano, in un acceso botta e risposta, si lanciano reciproche accuse sulla destinazione dei fondi.


Il sindaco di Milazzo, Midili, in una diretta Facebook sospetta che i fondi “sarebbero stati spesi in feste e festini e messi in chissà quale tasca”. A rincarare la dose è la domanda che il sindaco pone apertamente: “Dove sono finiti questi soldi?”. Dei 250 mila euro, infatti, 50 mila sono stati utilizzati per pagare i tecnici che avevano vinto la gara, mentre la rimanente parte (circa 200 mila euro) sarebbe dovuta restare nelle casse comunali per finanziare l’opera. Tuttavia, secondo il primo cittadino, questi fondi non sarebbero più disponibili.


Di fronte a queste dichiarazioni, Lorenzo Italiano, sindaco all’epoca del finanziamento, ha risposto con sarcasmo: “Sì, li ho messi nella tasca destra e portati a casa”. La revoca del contributo è stata una decisione del Ministero dell’Economia e che ora il Comune dovrà restituire, un ulteriore peso sulle casse cittadine.


Il dibattito ha portato alla convocazione di un Consiglio Comunale straordinario fissato il 10 febbraio alle ore 19, come annunciato dallo stesso Italiano sui social. L’incontro, chiesto dai consiglieri di opposizione, aperto anche agli ex assessori e dirigenti della Ragioneria Generale e dei Lavori Pubblici dal 2006 ad oggi, ha avuto come obiettivo quello di ricostruire la destinazione dei fondi e verificare eventuali responsabilità.


Mentre l’attenzione si concentra sui 250 mila euro da restituire, c’è un altro aspetto poco discusso: i 500 mila euro spesi dall’attuale amministrazione Midili per costruire l’impianto, oggi sommerso da erbacce e impossibile da usufruire. A sottolinearlo è sempre Italiano, che rilancia il dibattito sulla gestione dell’opera e sul bando che ne ha affidato la gestione ai privati.


La struttura, infatti, inaugurata nell’estate del 2023, è stata assegnata in concessione per dieci anni all’Asd Tennis School Milazzo. Tuttavia, secondo Italiano, la questione solleva dubbi: " Invece di gestirla in proprio e renderla fruibile alla comunità con tariffe sociali, l’hanno assegnata ad un privato, l’Asd Tennis school Milazzo, per un canone di 3700 euro l’anno: circa 10 euro al giorno. Meno dell’affitto di ora di un campo da tennis" e continua "guarda caso tra i soci fondatori dell’associazione figurano il fratello e la cognata del vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Santi Romagnolo." La vicenda sta entrando ancora più nel vivo questo è certo.


Oltre alla polemica politica, emergono problemi tecnici. Secondo una comunicazione dell’Asd Tennis School Milazzo, il campo da tennis presenta criticità strutturali che necessiterebbero di decine di migliaia di euro per essere sistemate. Intanto, la struttura non è stata mai formalmente affidata, e i milazzesi restano spettatori di un impianto che, a distanza di mesi, non è ancora fruibile.


La vicenda, con le sue implicazioni finanziarie e politiche, continua a tenere banco tra i cittadini di Palazzo dell’Aquila, in attesa che si possa finalmente fare luce sulla gestione dei fondi e sul futuro dell’impianto di Bastione.

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