Chi non conosce la splendida canzone "notte prima degli esami", del grande Antonello Venditti?
Bhe se la risposta, come credo, è stata : certo che la conosciamo!, mi piacerebbe prendere spunto da alcuni suoi versi per improvvisare una maldestra similitudine con l'esito delle Europee.
L'attesa è ugualmente spasmodica.
D'altronde il mitico Edoardo De filippo soleva dire che "gli esami non finiscono mai".
E pur non essendo interessato personalmente dall'esito, non posso nascondere un certo fremito, al pensiero di quel che sarà, il mattino del 10 Giugno, quando i risultati saranno definitivi in tutta Europa, oltre che in Italia.
Certo, la notte di Domenica, non vedremo "4 ragazzi, una chitarra e un pianoforte sulla spalla", ma tante dirette che snoccioleranno numeri, dati, percentuali.
Certamente però, sarà una notte di tante "lacrime e preghiere", ( come dice una delle ultime strofe della canzone), da parte dei Leader Politici , Candidati e Candidate, che piangeranno o sorrideranno, a seconda dei risultai ottenuti.
E seppure "la matematica non sarà mai il mio mestiere", come nel testo della canzone, vorrei tentare di indovinare i possibili esiti del voto, mentre, (come nella canzone), immagino, gli aerei che volano, da New York verso Israele, e le basi Nato, e da Mosca verso l'Ucraina.
E' questo il pensiero, che credo arrivi in questi giorni, ad ognuno di noi, mentre da qui a qualche ora, attenderemo l'esito di questa importantissima tornata elettorale.
Io credo, infatti, che una delle possibili varianti del voto, mai vista in quasi ottanta anni, possa essere quella determinata dalla scelta di chi propenderà a dare il proprio voto verso chi condivide idee interventiste, nei conflitti in atto, o coloro che ritengono invece di premiare i neutrali o non interventisti .
E' certamente un messaggio subliminale, non dichiaratamente indicato, ma credo che tale variante, seppure in piccola parte, possa incidere sul dato finale, in maniera del tutto eccezionale, anomala e imprevedibile, rispetto alle precedenti consultazioni Europee del 2019 o di quelle Politiche del 2022.
La mia è naturalmente una previsione del tutto arbitraria, ma, io credo, che seppure limitatamente, tale variante possa incidere sull'esito finale.
Sarebbe come se all'esame di maturità, imprevedibilmente, emergesse , all'ultimo momento, nella scelta operata dal Ministero dell'Istruzione, una materia di prova del tutto imprevista.
Il maturando, in tal caso, sarebbe messo a dura prova, così come oggi l'elettore che si reca alle urne.
L'esame quindi sarebbe reso più difficile, così come la scelta dell'elettore Europeo.
E' questo forse un dato che agli analisti è sfuggito, o evidentemente non è stato sufficientemente valutato.
Intendiamoci, io penso, che la direttrice principale si baserà sulla scelta, fra chi si professa, da sempre, Europeista, o, chi, invece si dichiara Euro - scettico.
Io credo però che un margine di incidenza lo avrà anche il tema degli odierni conflitti e sui luoghi teatri di guerra.
Se così fosse, e sottolineo il se, i vari Pagnoncelli, Noto, Masia, Crespi, etc, avrebbero preso, coi loro sondaggi, una sonora stecca.
Ma allora chi si avvantaggerebbe di tale variante, mi chiederete?
Affermarlo con una certa sicumera è davvero impossibile, anche per chi si affanna, come me, a fare riflessioni ponderate.
Quel che appare probabile è che, stando agli schieramenti attuali, rispetto al tema dei conflitti in essere, si può osservare che da un lato vi è l'attuale maggioranza di Governo, (ad eccezione della Lega), con l'aggiunta del Pd, Azione di Calenda, e, della Lista Stati Uniti d'Europa, di Renzi e Bonino, mentre dall'altro vi sono i 5 Stelle di Conte, la Lega di Salvini, Alleanza Verdi e Sinistra di Bonelli e Fratoianni, e la Lista Pace, Terra e Dignità di Santoro.
Una ipotesi del tutto discutibile , potrebbe vedere questi schieramenti, dal punto di vista numerico, stando agli obiettivi che ogni Leader si è posto, raggiungere, da un lato circa il 44% per cento, e dall'altro, circa il 33%.
Resta, come si vede, una altra bella fetta, per arrivare al 100%, che si frammenterebbe fra indecisi o a Liste che riceverebbero consensi al di sotto della soglia del 4%
( Animalisti- Forza Nuova- Democrazia Sovrana di Marco Rizzo -Italia dei Diritti- Rassemblement Valdotain,- Libertà di Cateno De Luca, etc.. .
Come si può notare ictu oculi, i due più grandi schieramenti, sono molto eterogenei, sia per tradizionale appartenenza alle rispettive famiglie Politiche ( Popolari. Conservatori Liberali- Socialisti- Verdi, (che non stanno solitamente insieme),
che per collocazione geo- politica in Italia.
Infatti nel primo troviamo anche forze che sono all'opposizione del Governo, ( Pd- Azione- Stati Uniti d'Europa ( Renzi), mentre nel secondo schieramento, troviamo la Lega, che invece fa parte dell'attuale Maggioranza di Governo.
Distonie notevoli, contraddittorietà palesi, incongruenze, che dopo il voto emergeranno in tutta la loro grandezza, potendo mettere in discussione gli stessi odierni equilibri Politici.
Tutto dipenderà da chi beneficerà del fattore G ( guerra).
Senza azzardare alcuna previsione, io credo, saranno premiate quelle forze che nitidamente e con fermezza, sin dalla prima ora, hanno dichiarato la loro posizione ai propri elettori, sia che essi siano interventisti, che se non lo siano.
Saranno invece, probabilmente, penalizzate quelle forze, caratterizzatesi con ambiguità, sulle scelte da compiere per il nostro Paese in Politica Estera.
E' da immaginare, in ogni caso, che ogni singolo Partito, porterà tanti suoi fedelissimi al voto, forse in maniera più convincente che mai.
Resta però, a mio avviso, l'incertezza su quanti "nuovi elettori", ( che mai prima li avevano scelti), riusciranno a convincere delle loro idee.
Così come, al contrario, è da verificare quanti propri tradizionali elettori, potrebbero perdere, proprio per la scelta di campo effettuata sul tema guerra.
Infine non è da sottovalutare, quel che si può chiamare, il doppio fattore G, quello dei giovani, che, purché vadano al seggio, potrebbe orientare in una certa direzione, il loro voto, tradizionalmente ancorato al pensiero pan-pacifista.
E chissà se domani notte ci saranno tanti amici in torno ( come canta Venditti), quel che conta davvero, è, però, che tanti si rechino alla festa, con tanta voglia di cantare, e ...... di cambiare.
# sebastianoarcoraci# Europa# Elezioni#
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