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Marcella Ruggeri

Oncologia Papardo, ricoveri sempre sospesi e la UiI Messina attacca la Regione: "Azione pilatesca avallando taglio spesa"

Il debito strutturale (cioè non appartenente all'attuale Amministrazione) dell'Azienda ospedaliera Papardo ammonta a 55 milioni di euro e ve lo avevamo rivelato con dichiarazioni alla mano nel nostro articolo dello scorso 10 ottobre con interviste e approfondimenti del caso (https://www.telespazioplay.com/post/oncologia-papardo-ds-cardia-lo-stop-ricoveri-%C3%A8-transitorio-priorit%C3%A0-a-60-visite-mese-e-tre-nuovi). La questione della chiusura della degenza oncologica (con i tre posti letto quando in realtà dovrebbero essere 12 da pianta organica) è stata escogitata ed alimentata evidentemente per un criterio di spending review per risparmiare da un lato sui costi dei ricoveri e non lasciare scoperta l'assistenza al paziente con le visite specialistiche nel settore che dovevano diventare 60 al mese, come ci aveva spiegato il direttore sanitario Cardia più di un mese fa. Il sindacato Uil Messina oggi riprende il concetto che "le malattie oncologiche oltre a rappresentare una forte e dolorosa piaga sociale costituiscono una imponente voce di spesa del servizio sanitario regionale. Una parte preponderante di tale spesa è utilizzata per rimborsare le spese sanitarie oncologiche fuori regione, per i cosiddetti viaggi della speranza".

Il quadro che i segretari generali di Uil Messina Ivan Tripodi e di Uil Fpl Livio Andronico vogliono fare valutare è che la Regione Siciliana, al fine di diminuire tali spese sanitarie ed anche per attenuare i disagi ai cittadini utenti ed alle loro famiglie, ha posto tra i principali obiettivi da raggiungere da parte delle aziende sanitarie, la riduzione della migrazione extraregionale attraverso l’azione amministrativa dell’azienda ospedaliera Papardo che sembrerebbe essere stata concordata con l’assessorato regionale della salute.

L'azione amministrativa appare fortemente in contrasto con l’attuale rete ospedaliera, approvata con D.A. 629 del 31 marzo 2017, che per la suddetta unità operativa prevede n. 12 posti letto, incardinandoli nel modello organizzativo della rete oncologica della provincia di Messina.

I dirigenti sindacali hanno scritto al Presidente della Regione Schifani e al suo assessore Giovanna Volo perché "ancora una volta si sta consumando un grave danno alla salute dei cittadini, con l’assordante e complice silenzio della classe politica messinese. Appare, inoltre, pilatesca la mancata azione da parte dell’assessorato regionale della salute che in merito alla denuncia della Uil Messina ha deliberatamente evitato di esprimersi, avallando il taglio della spesa sanitaria sulla pelle dei cittadini-utenti messinesi". 

Va avanti, il cinico disegno che punta alla demolizione della sanità pubblica e alla privatizzazione di servizi essenziali per la salute dei cittadini. Tutto ciò è inaccettabile e merita una profonda riflessione da parte del governo regionale per ripristinare la piena funzionalità del reparto di oncologia del Papardo attraverso l’immediata riattivazione dei posti letto e dei ricoveri nel pieno rispetto di quanto previsto dalla vigente rete ospedaliera. 

La lettera alla Regione si conclude dicendo "si tratta di un provvedimento doveroso nei confronti di un’utenza particolarmente fragile e sfortunata che merita il massimo rispetto e la doverosa attenzione da parte delle Istituzioni". 

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