Operazione antimafia "Provinciale": la Cassazione conferma 17 condanne
- Letteria Cavallaro
- 6 feb
- Tempo di lettura: 2 min
La Corte di Cassazione ha confermato le 17 condanne nel processo scaturito dall’operazione antimafia "Provinciale" che nell’aprile 2021 portò allo smantellamento di diversi clan attivi in città. I giudici hanno rigettato 11 ricorsi e dichiarato inammissibili altri 6, confermando così le sentenze emesse dalla Corte d’Appello nel giugno 2023.
Tuttavia, per cinque imputati, la Cassazione ha disposto un nuovo processo davanti a una diversa sezione della Corte d’Appello, per rideterminare la pena considerando alcuni aspetti secondari, come la recidiva o la mancata concessione delle attenuanti generiche. Tra questi figurano Ugo Ciampi, Domenico Mazzitello, Domenico Romano, Emanuele Balsamo e Rossella De Luca.
Il blitz antimafia del 2021 portò a 33 arresti e sequestri e colpì duramente la criminalità organizzata locale. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa, estorsione, sequestro di persona, traffico di droga, scambio elettorale politico-mafioso, porto illegale di armi e trasferimento fraudolento di valori, tutti reati aggravati dal metodo mafioso.
Le pene più severe sono state inflitte a:
- Giovanni Lo Duca e Giovanni De Luca, condannati a 20 anni di reclusione;
- Giuseppe Esposito, 14 anni;
- Domenico Romano, 13 anni e 4 mesi;
- Giovanni Tortorella, 13 anni;
- Ugo Ciampi, 12 anni e 8 mesi;
- Tyron De Francesco e Giuseppe Marra, 12 anni ciascuno;
- Anna Lo Duca, 10 anni e 4 mesi;
- Giuseppe Surace, 10 anni e 8 mesi;
- Vincenzo Gangemi, 10 anni, 4 mesi e 20 giorni;
- Francesco Puleo, 8 anni e 8 mesi;
- Ernesto Paone, 8 anni e 8 mesi;
- Maria Puleo, 8 anni;
- Salvatore Sparacio, inizialmente condannato a 20 anni, ha visto la pena ridotta a 5 anni e 8 mesi, poiché i giudici hanno escluso che fosse il capo di un’autonoma famiglia mafiosa, ritenendolo un semplice affiliato.
Per alcuni imputati sono state stabilite pene più lievi, come Francesco Sollima (4 anni), Antonino Soffli (2 anni e 2 mesi), Mario Alibrandi e Antonio Scavuzzo (1 anno e 5 mesi ciascuno), Letterio Cuscinà e Carlo Cafarella (1 anno e 5 mesi ciascuno), Antonina Cariolo (1 anno e 8 mesi).
Graziella La Maestra e Rossella De Luca hanno invece ricevuto una condanna di 6 mesi con pena sospesa.
Gli imputati sono stati assistiti da un nutrito collegio difensivo, composto dagli avvocati Maria Cinzia Panebianco, Salvatore Silvestro, Alessandro Trovato, Alessandro Billè, Tino Celi, Tancredi Traclò, Nino Favazzo, Antonello Scordo, Giovanna Araniti e Signorina Frisenda.
Con la decisione della Cassazione, la maggior parte delle condanne diventa definitiva, mentre per i cinque imputati coinvolti nella rimodulazione della pena si aprirà un nuovo processo in Corte d’Appello. Un duro colpo per i clan mafiosi locali, il cui potere sul territorio era stato già scosso dall’operazione del 2021.
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