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Raddoppio ferroviario Giampilieri - Fiumefreddo, i lavoratori della multinazionale Webuild in rivolta

Gli impegni verbali con le risorse umane sono stati puntualmente disattesi da parte della Webuild, la multinazionale ramo costruzioni che si occupa di gestire l'appalto del raddoppio della rete ferrata Giampilieri - Fiumefreddo sul versante jonico di Messina, commissionato da RFI. ”“E’ grave e fortemente preoccupante la situazione che si è venuta a creare nell’indispendabile cantiere per la realizzazione del raddoppio ferroviario nella tratta Giampilieri-Fiumefreddo. Infatti, a seguito di una lunga serie di inadempienze che colpiscono pesantemente tutti i lavoratori impegnati nella realizzazione dell’opera, le organizzazioni sindacali hanno giustamente proclamato lo stato di agitazione ad oltranza. Una decisione forte che è la diretta conseguenza delle reiterate segnalazioni sindacali alle quali hanno fatto seguito, da parte della Webuild". Lo hanno dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale della UIL Messina e Pasquale De Vardo, segretario generale Feneal Uil Tirrenica.

“Le criticità sono numerose e importanti, vale a dire: il mancato pagamento del lavoro

straordinario, l’omesso riconoscimento dell’indennità di turno notturno, la mancata

corresponsione della reperibilità e delle festività, nonché, addirittura, la non corretta

indicazione dei giorni effettivamente lavorati. Si tratta, pertanto, di gravi inadempienze che

provocano oggettive difficoltà economiche a tutti gli operai. Pertanto, al fine di evitare

l’acuirsi della problematica, auspichiamo un rapidissimo ripristino delle previsioni

contrattuali e del riconoscimento di tutte le spettanze a favore dei lavoratori. Manifestiamo,

altresì, stupore e preoccupazione per il fatto che la vicenda riguarda la Webuild,

un’azienda dalla quale, oggettivamente, non ci aspettavamo questo modus operandi.

Purtroppo, dobbiamo registrare che nel territorio messinese, come avvenuto in passato

per altrettanto importanti appalti di opere pubbliche (viadotto Ritiro porto di Tremestieri,

ecc.), anche le più “blasonate” aziende non riescono ad evitare serie problematiche sociali

legate al pieno rispetto delle norme contrattuali e dei diritti dei lavoratori” hanno così

concluso Ivan Tripodi e Pasquale De Vardo.

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