Lunedì Santi Trovato, attuale capo del Genio Civile, assumerà ufficialmente l’incarico di commissario per il risanamento della città di Messina, dopo la destituzione di Marcello Scurria, avvenuta tra le polemiche e la contestazione di alcuni settori politici. La decisione del presidente della Regione Renato Schifani di revocare Scurria, già al centro di un acceso dibattito, apre ora la strada a una nuova fase, con Trovato pronto a mettersi al lavoro, si insedierà infatti nelle funzioni e compiti come da decreto del 18 febbraio.
Trovato ha convocato i responsabili dei settori tecnico-operativo e amministrativo-finanziario, nonché tutto il personale in servizio, per avviare una pianificazione dettagliata delle attività necessarie a garantire il proseguimento del risanamento della città. L’obiettivo, come dichiarato nella nota di convocazione, è garantire un’attenta disamina funzionale dei settori coinvolti.
Nel frattempo, Marcello Scurria non sembra voler accettare passivamente la sua revoca. L’ex sub-commissario ha annunciato azioni legali e ha già inviato alla commissione regionale antimafia tutta la documentazione relativa alla vicenda. In un post, ha accusato il sindaco di Messina Federico Basile e Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, di essere i principali responsabili della sua rimozione.
De Luca, tuttavia, ha respinto le accuse in un intervento pubblico, ribadendo che la decisione di revocare Scurria rientra in una valutazione amministrativa, e ha chiarito di essere stanco di essere coinvolto in questa vicenda. Secondo De Luca, la scelta è stata presa dal presidente Schifani, come esito di una valutazione amministrativa.
Le polemiche non sembrano placarsi, con Scurria che ha continuato a criticare aspramente la gestione della sua destituzione, parlando di un “delitto perfetto” e suggerendo che altre note e documenti inviati dal Comune di Messina abbiano avuto un ruolo determinante nel suo allontanamento. L’ex sub-commissario ha promesso di far luce su questi nuovi retroscena nelle sedi competenti.
La vicenda è destinata a rimanere sotto i riflettori, alimentando ulteriormente il conflitto politico e amministrativo che segna la gestione del risanamento della città di Messina.
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