Grande festa ieri 17 novembre a Santa Lucia del Mela per l’arrivo di Michel Platini in occasione del 40imo anniversario della fondazione dello storico Juventus Club "Gaetano Scirea".
Le Roi è stato accolto dal popolo bianconero con affetto e passione ed il campione francese con emozione ha ringraziato tutti i presenti per l’accoglienza. La serata si è aperta con l’annuncio tra musica e immagini dello speaker Giovanni Remigare che in ordine ha presentato gli ospiti invitati al salotto bianconero: Guido Vaciago, direttore di Tuttosport, Salvatore Giglio, fotografo ufficiale della Juventus dal 1974, il Sindaco di Santa Lucia del Mela l’On.Matteo Sciotto, il Presidente Benedetto Merulla e la giornalista e conduttrice Monica Bertini.
Il fuoriclasse transalpino ha ricordato il suo profondo legame con Gaetano Scirea e con Paolo Rossi, compagni di squadra di una grande Juventus. Ha poi parlato di momenti storici bianconeri, dalla finale persa ad Atene fino alla vittoria in Coppa dei Campioni del 1985, a tal proposito ha ricordato quanto accaduto in quella notte maledetta sottolineando: “noi non abbiamo capito cosa stesse accadendo…è stato giusto giocare la partita”.
Ha parlato dei suoi palloni d’oro e della profonda stima verso l’Avvocato Gianni Agnelli, ha speso parole anche per tutti coloro che hanno vestito la maglia numero 10 dopo di lui, e qui con un pizzico di nazionalismo ha citato Zidane, che anche senza la 10 bianconera sulle spalle ha sicuramente regalato magie pari a quelle di Le Roi.
Ha parlato del più bel goal segnato: “quello contro il Pescara. Era la mia prima partita. Non è stato il più bello, ma il più importante perché quando arrivi in una società che ha delle aspettative, devi dimostrare di essere capace".
La serata ricca di momenti si è conclusa con la proiezione di un video dedicato ai 40 anni di storia del Club bianconero di Santa Lucia del Mela, ricordando il compianto Sergio Burrascano, tra i soci fondatori. «Mi commuove così tanto affetto qui, l'Italia è la terra dei miei nonni – ha detto Platini –. Nella Juve ho trovato gente straordinaria. Da Agnelli a Trapattoni. Avere indossato la maglia numero 10 non è stato pesante, ma un piacere”. E sui paragoni con grandi campioni del passato come ad esempio Maradona ha concluso: “Il problema del calcio è che dobbiamo trovare uno più forte dell'altro a tutti i costi, ma non è così, siamo tutti diversi».
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