ROMA, 13 GIUGNO 2022 - Nulla di fatto per i referendum sulla giustizia che ha avuto un’affluenza inferiore al 20%. È palesemente chiaro che non è stato centrato l’obiettivo di introdurre una serie di cambiamenti in materia di magistratura e di amministrazione della giustizia. Il referendum è stato inserito in contemporanea con le elezioni amministrative in 975 comuni e diverse sono le motivazioni che hanno determinato un tale scarso risultato, tra cui, la condizione che, chi ha proposto i quesiti non avrebbe brillato per impegno, probabilmente cosciente del futuro flop e dunque non intenzionato ad assumersene in fondo la paternità.
“ Il flop al referendum sulla giustizia era largamente atteso, sia pur non nelle dimensioni verificatesi. In parte il risultato così deludente trova due giustificazioni: nella diffidenza tutta italiana verso l' istituto referendario da un lato, e dall' altro nella scarsa pubblicità data dai media maggiormente occupati in altre vicende”. Afferma in una nota il Presidente di Unione Cristiana Sen. Domenico Scilipoti Isgrò, il quale continua dicendo, “ in ogni caso bisogna valutare un dato. In tutti i quesiti ha vinto il sì. Vuole dire che gli italiani, almeno quelli che sono andati a votare, hanno volontà di cambiamento secondo le direttive indicate dalla consultazione. La politica pertanto sappia farne tesoro e porti queste istanze nella sede naturale: il Parlamento".
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