Nel calcio spesso, sentiamo parlare di budget elevatissimi e di cifre altissime spese dai top club europei per aggiudicarsi i migliori calciatori al mondo. Anche se in piccola parte, tutti i tifosi sono a conoscenza, o comunque, hanno una vaga idea di quanti soldi girino nel mondo del football. Anche nelle categorie minori, come ad esempio la Serie C, scorrono parecchie quantità di euro. Cifre comunque rispettabilissime al netto dei numeri roboanti presenti in Serie A.
Nella giornata di ieri, la Gazzetta dello Sport, ha reso nota la quantità di quattrini che girano in terza divisione, e a tale proposito, ci sono numeri che fanno particolarmente riflettere.
Quanti soldi girano in Serie C?
In Serie C, tutte le rose che scendono in campo, sommate, valgono circa 130 milioni di euro, per l'esattezza 128.295.139. Questi numeri fanno riferimento all'ammontare dell'ingaggio di tutti i calciatori, tasse comprese. Da questa particolare analisi, è giusto precisare che manca la Juventus Under 23, dove gli stipendi vengono cumulati direttamente alla sede principale della società bianconera con a capo Andrea Agnelli.
La media di stipendi per squadra è di circa 2,2 milioni di euro. Il club con il tetto salariale più alto è il Crotone con 7,5 milioni, mentre sul gradino più basso della classifica troviamo la neo-promossa Gelbison.
Chi spende di più e chi spende di meno
Sicuramente, per il Crotone, passare dalla Serie A alla Serie C in due anni, ha lasciato degli strascichi sul bilancio, non a caso si ritrovano al primo posto di chi spende di più in salari con 7.490.507 euro. Ingaggi più alti non sono sempre sinonimo di successo, infatti attualmente nella classica "vera" del girone C al primo posto c'è il Catanzaro, che è la settimana squadra per quanto riguarda gli ingaggi (5.519.533 euro). Anche l'Entella ha un importante monte stipendi con 6.646.205 euro, a pesare sul bilancio della società di Gozzi c'è senz'altro l'innesto di Gaston Ramirez. A completare il podio insieme al Crotone, ci sono Vicenza con 6.157.620 euro e Triestina che ha investito ben 6.015.894 euro.
Troviamo invece parecchi club che come tetto ingaggi sono sotto al milione di euro. È importante ricordare che le squadre che non superano il milione di euro sono esentate dall'emettere una fideiussione integrativa che copra il 40% dello sforamento. La Gelbison non supera i 545.299 euro. Sotto quota 600 mila c’è anche il Montevarchi, al secondo anno in C: siamo a 593.636 euro. Sul terzo gradino del podio troviamo c'è la Fermana con 630.763 euro. Per l'Acr Messina il monte ingaggi si aggira intorno a 1 milione, 1 milione e mezzo di euro. Per l'esattezza: 1.130.663 di totale; 928.988 di parte fissa; 201.675 di parte variabile. Alla luce di ciò, come sempre d'altronde, non si può dire che il patron dei giallorossi, Pietro Sciotto, non investa sulla squadra. I dubbi invece, ricadono sulla bontà degli investimenti stessi, visti i valori non eccelsi della rosa. Come la passata stagione, il Messina si ritrova a dover urgentemente rinforzare la squadra nel mercato di gennaio per riuscire ad agguantare la salvezza. Spendendo alla fine della fiera quasi il doppio rispetto a squadre che con mezzo milione - vedere la Gelbison - riescono a fare un campionato all'altezza.
Serie C, grandi spese poche entrate
Le spese per un club di Serie C sono abbastanza elevate considerando il contesto calcistico non esattamente di primissimo livello. Le squadre non vantano partnership onerose come i club di Serie A e dunque devono sapersi destreggiare nella giungla del business del calcio di terza serie. Per quanto riguarda i diritti tv, alle società di Serie C spettano quasi 25 milioni da suddividere per 60 squadre sulla base della Legge Melandri. In sostanza chi consente maggior minutaggio ai giovani può ambire ad incassare un massimo di 700 mila euro a stagione. A tutto ciò bisogna aggiungere anche gli incassi da stadio, che spesso in queste categorie, sono davvero irrisori. Infatti i ricavi dei ticket in media viaggiano dal milione di euro ai 60 mila a campionato, tutto però è singolare in base all'affluenza dei tifosi nelle varie piazze.
Per i piccoli club di Serie C dunque, non è assolutamente facile andare avanti alla luce delle eccessive spese di mantenimento della categoria e delle poche entrate. Il movimento potrebbe trarne beneficio da un eventuale riforma dell'organizzazione del campionato di terza serie che partirebbe dal 2024.
Pietro Inferrera
Foto: Lega Pro Official; Crotone official page Instagram
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