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Per fermare le guerre occorre rafforzare l'O.N.U.

ieri l'aula magna della Università Patavina, con la sua Rettrice Mapelli, ha ospitato un incontro, a suo modo, storico, ospitando il Ministro degli Esteri Tajani, la giornalista, inviata di guerra, Botteri e l'intellettuale Pietrangelo Buttafuoco, attuale Presidente della Biennale di Venezia.

Plauso all'Associazione PadovaLegge, dei co- Presidenti Fabio Pinelli e Paolo Possamai, che hanno avuto il merito di organizzare il Convegno.

Plauso enorme all'Università di Padova, che ha avuto il coraggio di patrocinare l'incontro, respingendo quell'idea, per fortuna minoritaria nel Paese, di rifiutare ogni dialogo, con posizioni diverse dai cosiddetti pacifisti, propugnatori di una chiusura totale verso posizioni "interventiste", e rappresentanti di Paesi, che pure si son resi autori di violazioni del Diritto Internazionale, a tutela dell'Autonomia e l'autodeterminazione di ogni libera Nazione.

Così, ieri, si è potuto assistere, a una narrazione delle attuali vicende di guerra, direttamente dai protagonisti del nostro tempo.

Tempo, ahinoi, connotato dal ritorno, anche in luoghi vicini a noi, di bassi istinti guerrafondai, di supremazia e conquista territoriale, con la forza delle armi, che, almeno in Area Europea, non si ripeteva da quasi 80 anni.

Ottant'anni di pace e di convivenza civile, spezzata dai rigurgiti autarchici della Russia di Putin, che ha invaso militarmente la vicina Ucraina, sconvolgendo gli equilibri Internazionali, che avevano, fino a quel momento, retto le sorti dell'Europa Geografica e del Mondo civile.

Guerra che si è allargata, successivamente, al Medio Oriente, dopo l'attacco terroristico del 7 Ottobre di Hamas, il Jhiad Islamico Palestinese, che ha prodotto l'uccisione di 1.200 civili e militari, oltre al sequestro di 250 civili, nel territorio di Israele.

Così la Rettrice, nel suo intervento d'apertura ha evidenziato come oggi, nel Mondo ci siano ben 56 conflitti, provocando, solo nel 2023, 162.000 vittime ( il più alto degli ultimi 30 anni), e su 167 Paesi, ben 96, si sentano meno sicuri, ( più 0,56 % del tasso di insicurezza mondiale)..

Ha evidenziato anche che dal conflitto nella striscia di Gaza, fino ad oggi, vi siano state ben 40.000 vittime, moltissime di queste, civili inermi, mentre nel conflitto Russo- Ucraino, si contano ormai più di 80.000 vittime, registrando ben 7 milioni di Ucraini che han dovuto lasciare il loro Paese, molti di questi accolti in Italia, con molti giovani che oggi frequentano l'Università di Padova, grazie anche alle numerose borse di studio istituite dalla stessa Università.

E mentre il Presidente onorario di PadovaLegge, Pinelli ha ricordato che l'Italia, nel suo dettato Costituzionale, ripudia la Guerra, come strumento di risoluzione dei conflitti, il co- Presidente, Possamai ha richiamato le parole di Ungaretti, che nella sua Poesia, San Martino del Carso, ha parlato di "ferite del cuore", e, della necessità di un deciso "risveglio" delle nostre coscienze.

Pietrangelo Buttafuoco, che ha scaldato i cuori della platea, ha voluto, invece, raccontare delle pressioni subite quale Presidente della Biennale di Venezia, per escludere dalla Mostra i padiglioni di Israele e Russia.

" qui non si chiude niente e non si chiude a nessuno", ha risposto ai portatori di veto, Buttafuoco, anzi si apre e si dialoga con tutti, ricordando il ruolo fondamentale della Cultura, proprio per favorire la ripresa della pace in quei Paesi, martoriati dalla guerra, evidenziando che il rischio, oggi, è che ci stiamo abituando a tutto, senza saper riconoscere la commozione, come fece il Re Priamo per l'atroce morte del figlio Achille.

Bisogna invece prepararsi, ha continuato Buttafuoco, a denunciare pubblicamente, che, in Europa, siamo nella fase dell'ante-guerra, e, senza voltarsi dall'altra parte, bisogna respingere con forza, istinti autoritari e segnali premonitori di guerra anche da noi, evitando questa volta, quello che successe in Italia col Nazi- Fascismo, per l'ignominia e il silenzio delle classe Politica al potere in quegli anni.

Ma son state le dichiarazioni del Ministro Tajani, incalzato dalle domande della Giornalista Botteri, a scuotere l'uditorio, denunciando il colpevole ritardo dell'O.N.U., nel non aver saputo fermare prima, i conflitti di Russia e Medio Oriente, nonostante i nostri soldati, delle missioni di pace Unifil, , stanziati ai confini di quelli, che poi sarebbero diventati, teatri di guerra, avessero avvertito del pericolo imminente di quei conflitti.

L'O.N.U, dunque va riformata, secondo Tajani, rafforzandone i Poteri e i mezzi a sua disposizione.

In tal senso, l'Italia, in ogni caso, per la striscia di Gaza, difenderà la risoluzione n. 1701 che prevede l'immediata cessazione del conflitto in Medio Oriente, così come si batterà, per la nascita dello Stato di Palestina, unitamente al mantenimento dello Stato di Israele in tutta sicurezza.

L'Italia si rende quindi disponibile a cambiare le regole d'ingaggio e gli obiettivi della Missione dei nostri militari in quell'Area di guerra.

Occorrerà anche che l'Europa, si doti, al più presto, di una Politica di difesa unitaria, con un esercito comune ai 27 Paesi della U.E. -

Per questo, continua, abbiamo stanziato 25 milioni di euro per aiuti alle popolazioni civili e per la loro protezione, oltre ai fondi precedentemente stanziati, e, ai 200 milioni di euro per il ripristino del Sistema elettrico nella striscia di Gaza.

La sicurezza si può difendere anche senza fornire armi, ha poi ribadito Tajani, e senza vendere armi ai Paesi in conflitto, nel rispetto della nostra Costituzione, come il nostro Paese sta facendo.

Occorrerà piuttosto realizzare "un doppio cuscinetto", nei territori Israeliano- Palestinese- Libanese, rimarcando la funzione dei nostri militari, peraltro, ben accolti sia dai Palestinesi che dagli Israeliani, e, dai Libanesi, sull'esempio di quello che oggi rappresentano Gorizia e Nova Gorica, esempio di pace e convivenza civile fra due Popoli.

Infine Tajani ha auspicato una prossima conferenza di pace con la presenza fondamentale di Cina, India e Brasile, al fine di mettere fine ai due più cruenti conflitti del nostro tempo, consapevoli del ruolo di prestigio e di convincimento, che hanno, verso gli attuali contendenti, questi Paesi.

L'Italia, conclude Tajani, non si accoda dunque supinamente alle decisioni degli Americani, anzi sta assumendo sempre più una posizione autonoma rispetto ai conflitti in atto, lavorando, nel contempo, perchè l'Ucraina, alla fine della guerra entri a far parte anche della NATO, come unico ed efficace scudo protettivo dei nostri confini e dei suoi.

Dunque un interessante incontro, che ha aperto le porte alle speranze di pace.

Vedremo, specie dopo le Elezioni in U.S.A., se queste premesse diventeranno realtà, nel frattempo, occorrerà continuare a battersi per il dialogo fra le Nazioni, usando soprattutto interventi diplomatici e pacificatori, anziché le cruenti, e, maledette armi.

#sebastianoarcoraci#guerreesoluzionidipace#






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