Ieri nella Perla dello Jonio, è stato approvato il bilancio 2025/2027 partendo dal risanamento economico delle società partecipate. Nel frattempo, questa mattina, si è discusso nella sala Consiliare di Palazzo dei Giurati, di come redigere il Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo in previsione di cambiamenti nella Baia di Mazzarò e nella Baia Villagonia, nel rispetto delle norme e di nuove opportunità turistiche.
Non è stata una magia però l’Amministrazione di Taormina si ritrova in cassa circa 42 milioni di euro. Questi sono i risultati da attribuire a chi governa da un anno ovvero al Sindaco Cateno De Luca. Taormina si può professare il primo comune in Sicilia (forse anche in Italia) ad aver approvato in consiglio comunale il bilancio 2025/2027, archiviando una gestione contabile “schizofrenica e truffaldina che ha causato il dissesto finanziario ieri sera definitivamente chiuso”. A svelarlo è sempre lo stesso leader di Palazzo dei Giurati che si sente appagato, dopo che i quindici punti all’ordine del giorno sono stati tutti approvati, per oltre cinque ore di lavori nel Civico Consesso.
“La nostra azione di risanamento economico finanziario ha riguardato tutte le Partecipate Municipali con particolare riguardato l’ASM che si occupa principalmente del trasporto pubblico locale e della funivia e di tanti altri servizi municipali. Trasformare un carrozzone in una macchina da guerra è la più bella soddisfazione che conferma il famoso detto: la competenza fa la differenza”.
Naturalmente, nei prossimi giorni, c’è una piccola somma da versare: gli ultimi dieci milioni di euro di debiti che risalgono anche a trent’anni fa. De Luca a tal proposito dice: “Potremo iniziare il 2025 con quella marcia in più che Taormina merita. Ringrazio tutti i consiglieri comunali di maggioranza e di opposizione per aver votato e partecipato al dibattito sui singoli punti inseriti all’ordine del giorno”.
“Bisogna fare un lavoro sinergico tra il municipio e le sue partecipate così avremo efficienza efficacia economicità e flessibilità – riflette il sindaco.
Stamattina nel frattempo, il futuro del demanio marittimo ha tenuto banco. Nella Sala Consiliare del Municipio, il Management si è confrontato con tanti operatori del settore balneare, membri delle associazioni di categoria, tra cui l'Associazione Turistica Balneare Siciliana, rappresentata da Antonio Firullo, e la Confartigianato, con la Presidente Sonia Miloro, per discutere i contenuti della ri-stesura del Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo (PUDM), già approvato in Giunta Municipale.
Particolare attenzione è stata dedicata alla zona di utilizzo pubblico della Baia di Mazzarò, dove sarà istituita la Stazione di Polizia del Mare, una struttura strategica che fungerà da cerniera tra la spiaggia e il retrostante complesso de Le Rocce, oggetto di un imminente intervento di ripristino. Questo progetto rappresenta un ambizioso tassello per garantire la tutela ambientale e promuovere la funzione sociale dell'area, grazie anche alla sinergia tra l'Amministrazione Comunale e le associazioni coinvolte.
Il Piano prevede le basi per realizzare un approdo nella Baia di Villagonia, che si candida a diventare un hub di collegamento tra le imbarcazioni da diporto e il centro storico di Taormina. Un progetto che mira a migliorare la fruizione della città da parte dei turisti e a ottimizzare la gestione dei flussi.
Il filo conduttore è teso dai principi ispiratori e dagli obiettivi del Piano, che punta a una riqualificazione complessiva delle aree demaniali nel rispetto delle concessioni preesistenti e dei dettami normativi, per valorizzare le straordinarie risorse naturali e creare nuove opportunità per il territorio, per i cittadini, gli operatori e i visitatori. Occorre delineare una visione strategica che possa coniugare sostenibilità e sviluppo.
Infine, l’inghippo tasse. “Le entrate tributarie da quando sono Sindaco sono quasi raddoppiate – sancisce. Il dissesto ha preso forma perché l’evasione e l’elusione ha raggiunto percentuali del 70%. E De Luca assicura che questo “non ha nulla a che vedere con lo stato di indigenza. Pagare tutti per pagare meno è il nostro comandamento anche se fino a tutto il 2025, a seguito del dissesto finanziario dichiarato nel 2021, le aliquote tributarie devono rimanere al massimo quale sanzione accessoria”. “Il fatto scioccante - racconta Cateno – è che una delle transazioni più importanti che ho definito quattro mesi fa riguarda un noto imprenditore che ha versato in un solo colpo circa cinque milioni di euro di acqua, spazzatura e IMU degli ultimi cinque anni perché i rimanenti anni sono andati in prescrizione”.
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