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Vini del vulcano, sempre più traino per la filiera: Le Contrade dell’Etna tra risvolti climatici, turistici e masterclass

La XV edizione de “Le Contrade dell’Etna” è andata a fondo sin da subito sulle tematiche di attualità come le variazioni del clima e l’enoturismo in funzione del suo sviluppo, parallelamente al Consorzio di Tutela dei vini Etna Doc. La kermesse, che mette in luce le etichette del vulcano, si è svolta dall’11 al 13 maggio a Rovittello - Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania, con l’allestimento realizzato dalla società Crew, al Picciolo Etna Golf Resort per il terzo anno di fila. A presentare gli interventi d’apertura, il giornalista e direttore di Cronache di Gusto, Fabrizio Carrera.

Le cantine che hanno aderito in questa edizione, come espositori e come masterclass con i vini su cui si vuole spingere di più sul mercato, sono state ottantotto perché qualche produttore non è riuscito ad incamerare un quantitativo di uve sufficiente per la vendemmia, vista l’annata disastrata del 2023.         

La tre giorni internazionale del vino è scattata con la conferenza di Paolo Corazzon di 3BMeteo sulle cause e le conseguenze sulla salute dell’uomo, degli animali e sull’agricoltura del cambiamento climatico. A rivolgersi a lui per i loro servizi meteorologici sono nomi quali Radio24, Radio Kiss Kiss, Virgin Radio, Corriere della Sera, Avvenire, Il Giornale, Il Sole24ore, La Gazzetta dello Sport, 7Gold, Paramount Channel.

Corazzon ha sostenuto che ciò che si sta verificando in Sicilia rientra in un fenomeno molto più ampio: il riscaldamento della Terra è sempre più veloce e può essere rilevato mensilmente. La responsabilità di tutto è l’uomo che deve porre rimedio, abbassando l’effetto serra, riducendo il livello d’inquinamento. “E’ vero che anche in passato si erano registrate alte temperature – ha continuato - ma l’aumento era lento e progressivo, mai così rapido come negli ultimi anni. Il 2024 sarà ancora più caldo del 2023. In 150 anni, la temperatura terrestre si è alzata di almeno un grado e mezzo. Nel Mediterraneo, l’anticiclone nordafricano è sempre più potente e più volte l’anno. In Sicilia, la zona dell’Etna è un’isola nell’isola perché ha il privilegio di godere di maggiori piogge rispetto al resto della regione”.




Dopo questa conferenza tecnico - scientifica, l’evento “Le Contrade dell’Etna” si è focalizzato sui segnali di positività lanciati dall’enoturismo in Sicilia con il delegato di Giunta regionale al Turismo, Elvira Amata. Il suo contributo si è indirizzato sull’ampliamento del ramo che non deve mostrarsi   solo a pochi. “Lo stile delle vacanze, con il cibo e il vino, si lega all’offerta culturale, portando i viaggiatori alle bellezze artistiche e paesaggistiche – ha affermato l’assessore -. Prevediamo di siglare una convenzione con grandi alberghi e attraverso loro si può fare sapere quanto di buono ci sia in Sicilia. L’esperienza enogastronomica è di tale qualità da fare conoscere a tutti perché la Sicilia sa essere protagonista. Il messaggio di unità ci sta. Nel grande ci sta il piccolo. Gli amministratori non devono pensare solo al proprio Comune. Come Governo regionale sfrutteremo i Fondi Po.Fesr. Le fiere (Berlino, Cannes, Rimini) sono ancora importanti per promuovere il territorio, attraverso tour operator e giornalisti di settore. L'augurio è quello di confermare i dati statistici (il flusso turistico del vino ha raggiunto un 58 per cento nel 2023) con l'aumento delle presenze, in modo che queste si possano veicolare in destinazioni sconosciute della Sicilia, senza penalizzarle. Ci sono luoghi dove ci si arriva con difficoltà”. In sintesi, dobbiamo essere bravi a trasformare le criticità e per questo farle diventare più attrattive, con più risposta e più appeal.  




La prima giornata di Contrade ha ufficializzato a Stevie Kim il titolo di “madrina” di Contrade dell’Etna, riconoscimento che lo scorso anno era stato di “padrino” per lo chef Heinz Beck. La consegna è stata affidata, in entrambe le soluzioni, agli organizzatori, della società Crew: Raffaella Schirò, Massimo Nicotra, e Sergio Cimmino. Stevie Kim, coreana, cresciuta a New York ma, da trent’anni, risiede a Verona. Con il suo Italian Wine Podcast, nato nel 2017 racconta le mille sfaccettature del vino italiano. Con la Vinitaly International Academy, la scuola di formazione da lei fondata nel 2014, prepara il pubblico internazionale di operatori del settore. “Mi sono innamorata – ha detto Kim – di questo territorio, non solo del vino. Ho conosciuto persone genuine, la gente delle contrade. Hanno la missione di valorizzare l’Etna”.




Nelle quattro masterclass del pomeriggio, i vini etnei hanno fatto il loro show, con l’analisi sensoriale dei media specializzati e internazionali. A condurre Federico Latteri, giornalista di Cronache di Gusto, wine writer ed esperto di vini; Cristina Mercuri, wine educator e presenter, ceo e founder di Mercuri Wine Club; Pietro Russo, primo enologo d’Italia ad aver conquistato il prestigioso titolo conferito dall’Institute of Masters of Wine. La rassegna ha vissuto altri due appuntamenti con la rivelazione dei vini en Primeur alla stampa qualificata e agli addetti ai lavori, poi il transito dei visitatori agli stand, con i banchi di assaggio, pagando apposito ticket. Nell’ultima giornata, c’è stata l’apertura agli operatori commerciali, enoteche, ho.re.ca, importatori, grossisti e agenti.



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